Giorgio Meloni sul fascismo con un fico in tasca

Continua la trasformazione di Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia di estrema destra, che vuole presentarsi agli elettori in una luce più morbida e accettabile. Visto che nelle ultime settimane, dopo la caduta del governo Draghi e il conseguente annuncio di elezioni legislative anticipate, molti media stranieri hanno riportato i lati oscuri del politico, che attualmente riceve il maggior consenso nei sondaggi elettorali, Meloni ha risposto al accuse varie con un video in tre lingue: inglese, francese e spagnolo. Lo ha passato ai media stranieri e lo ha pubblicato sui suoi profili.

Tra l’altro ha parlato di fascismo, con il quale molti membri del suo partito flirtano spudoratamente. “La destra italiana ha lasciato il fascismo alla storia decenni fa e ha condannato inequivocabilmente la soppressione della democrazia e le famigerate leggi antiebraiche”, ha detto con uno sguardo triste. Nello stesso respiro, ha spiegato che anche la loro condanna del nazismo e del comunismo, “le uniche ideologie totalitarie del XX secolo, che sono ancora al potere in alcuni paesi e sono così sopravvissute ai suoi tragici fallimenti, è inequivocabile”. “La sinistra ha difficoltà a condannare il comunismo, forse perché per decenni ha ricevuto generose somme dall’Unione Sovietica”, ha detto.

Nel 2003 Gianfranco Fini, allora leader del partito di estrema destra Alleanza Nazionale, di cui faceva parte anche Giorgio Meloni, durante una visita a Gerusalemme disse che il fascismo era un male assoluto e condannò le leggi razziste contro gli ebrei. Giorgio Meloni non poteva farlo.

Affermò che l’allontanamento del fascismo era già avvenuto, quindi spinse la questione indietro nel tempo e si lavò le mani come Pilato. I Fratelli d’Italia, il partito di estrema destra da lui guidato, non hanno quindi condannato il fascismo. Il loro capo ha appena detto che qualcuno prima di lei l’aveva già fatto, quindi lei – a quanto pare – non doveva. Quindi ha cercato di sbarazzarsi delle accuse di essere antidemocratica… ma solo all’estero.

Altro in Primorske dnevnik oggi (venerdì).

Agnese Alfonsi

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