Oggi la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha informato gli eurodeputati delle richieste di revoca dell’immunità parlamentare del belga Marco Tarabella e dell’italiano Andrea Cozzolino.
SCIMMIA
La procedura per la revoca dell’immunità è stata avviata all’inizio del mese su richiesta della procura belga e sarà ora all’esame della commissione parlamentare competente.
Come previsto dal regolamento interno, il Presidente del Parlamento europeo deve prima presentare la richiesta di revoca dell’immunità in seduta plenaria, dopodiché viene ripresa dalla competente Commissione giuridica (JURI).
Oggi ha informato la plenaria che la procura belga ha presentato una richiesta di revoca dell’immunità di Tarabella e Cozzolino, del gruppo politico dei Socialisti e Democratici (S&D).
Non ha spiegato il motivo, ma i due eurodeputati sono stati citati dai media per lo scandalo di corruzione del Qatar e per l’ingerenza del Marocco nelle decisioni del Parlamento europeo.
Completamento di oltre 20 sondaggi
La commissione giuridica ora nominerà un relatore e convocherà una sessione per presentare i casi, dove potrà anche tenere udienze.
Seguirà la preparazione di progetti di relazione, che saranno discussi e votati dai membri della JURI. Su questa base, il Comitato raccomanderà all’intero Parlamento di approvare o respingere la richiesta. Le raccomandazioni della commissione saranno trasmesse alla sessione plenaria e, se approvate, il presidente del parlamento informerà immediatamente il parlamentare interessato e l’autorità nazionale competente.
Quando la procedura è stata avviata all’inizio del mese, Metsola ha chiesto a tutti i dipartimenti e alle commissioni parlamentari di trattare il fascicolo in via prioritaria, con l’obiettivo di prendere una decisione definitiva entro il 13 febbraio.
Nell’ambito delle indagini su uno dei più grandi scandali della storia del Parlamento europeo, gli inquirenti hanno svolto a dicembre oltre 20 inchieste, alcune anche in Italia e presso la sede del Parlamento a Bruxelles, sequestrando 15 milioni di euro e arrestando diverse persone . Lo scandalo ha rimosso la donna greca S&D Eva Kaili, attualmente detenuta, dalla carica di vicepresidente del parlamento.
“Tipico pensatore. Impenitente alcolista. Fanatico di Internet. Difensore della cultura pop. Drogato di TV.”