La start-up italiana Energy Dome è la prima al mondo a commercializzare un sistema che carica la batteria utilizzando anidride carbonica. Si tratta di una soluzione interessante e molto avanzata che non richiede metalli delle terre rare per generare energia e produce energia continuamente in un ambiente chiuso.
Poiché l’anidride carbonica è responsabile del riscaldamento dell’atmosfera terrestre, i paesi desiderano limitarne il rilascio ed evitare così un aumento troppo rapido delle temperature sulla Terra. Ma alcuni hanno adottato un approccio diverso e vogliono catturare l’anidride carbonica e quindi assicurarsi che l’atmosfera terrestre non si riscaldi troppo rapidamente.
Non sembra il più bello, ma il meglio è nascosto sotto l’aspetto brutto
Molti vogliono catturare l’anidride carbonica dall’atmosfera e immagazzinarla, ma l’azienda italiana Energy Dome vuole utilizzare questo gas per immagazzinare energia. È la prima soluzione nel suo genere che può essere collocata ovunque e funziona in tutti gli ambienti. L’intero dispositivo non è il più bello da vedere, ma la tecnologia nascosta sotto la cupola bianca è impressionante.
L’anidride carbonica può essere condensata e conservata come liquido a temperatura ambiente. Come spiega l’amministratore delegato dell’azienda Claudio Spandicini, l’anidride carbonica viene compressa a temperatura e pressione normali (conservata in un’enorme cupola) per convertirla in una forma liquida. Il calore generato durante questo processo aziona una turbina, che genera elettricità, che viene poi immagazzinata in una batteria. Il processo viene quindi ripetuto, poiché l’intero sistema è sigillato ermeticamente. Quando l’anidride carbonica si raffredda, viene nuovamente compressa, creando calore che aziona la turbina e quindi genera elettricità. Questo carica anche la batteria e, allo stesso tempo, anche l’energia ottenuta da fonti rinnovabili può essere immagazzinata in questo modo.
Dopo soli due anni, l’intero sistema è già disponibile per l’acquisto
Energy Dome ha iniziato a funzionare nel febbraio 2002 e subito dopo il concept design hanno già iniziato con dei veri test. L’azienda impiega ingegneri con un background in meccanica, ingegneria di processo ed energia. Come si suol dire, l’oggetto (sopra nella foto) può essere posizionato rapidamente e ovunque. Allo stesso tempo, il prezzo per ottenere questa energia è la metà di quello che si avrebbe se l’energia fosse immagazzinata in una batteria agli ioni di litio. Poiché per la produzione sono necessari solo acciaio, anidride carbonica e acqua, non sono necessarie terre rare (cobalto e litio).
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