Gli sloveni in Italia ricevono le notifiche nella loro casella di posta. Se non lo fanno, lo faranno…

Nelle ultime settimane e mesi molti sloveni hanno ricevuto segnalazioni di pedaggi non pagati in Italia. A spedirli è la società Nivi che, secondo quanto scritto online, si occupa di recupero crediti. Ma alcune persone dubitano dell’autenticità delle notifiche e si chiedono se non siano solo truffatori al lavoro che cercano di mettere le mani sui loro soldi. Non c’è carenza di tali e altre truffe in questi giorni.

Notifica posta in arrivo

Vi mostriamo uno degli esempi: una lettera causa pedaggio non pagata arrivata nella cassetta della posta a casa per posta. Si dice che l’evento sia avvenuto nel 2014. Il lettore conferma che si trovava effettivamente in Italia in quel momento, ma dovette pagare il pedaggio: “Come potevo essere multato se non l’avevo fatto? Di certo non ho superato quello ribassato». Oltre al pedaggio non pagato, gli vengono addebitati 35 euro per spese processuali, secondo lui, che ammontano a più di cento euro. Nella lettera si indica anche che il termine per il pagamento è di 30 giorni.

Inoltre, l’avviso indica anche il nome utente e la password, con cui l’utente può accedere ai dettagli dell’evento tramite il sito Web, tra l’altro viene aggiunta anche una foto che mostra chiaramente il veicolo o la targa del veicolo.

Abbiamo visto storie più simili sui social media. Hanno tutti in comune il fatto di essere stati davvero in Italia circa sette o otto anni fa, e assolutamente tutti sono convinti di aver pagato il pedaggio. Alcuni pensano che i loro casi, anche se sono realmente accaduti, siano già finiti.

Una possibile spiegazione

Abbiamo setacciato i commenti, e c’è stato anche chi ha rivelato cosa potrebbe andare storto con loro: presumibilmente le barriere dovrebbero alzarsi automaticamente se il pagamento del pedaggio fallisce (ripetutamente). Non si sa quante volte sia necessario commettere un errore (o se si tratti forse di un problema tecnico), ma a quanto pare il dispositivo in tal caso si limita ad alzare la serranda e lancia all’utente un tagliando, sul quale è scritto, a chi, su quale conto corrente e in quale importo pagare il pedaggio. Si noti che l’ultimo paragrafo è una registrazione non verificata.

Cosa dice il Ministero degli Affari Esteri

Per aiutarci a trovare una risposta ci siamo rivolti anche al Ministero degli Affari Esteri ed Europei, da dove ci hanno spiegato qualche giorno fa che i destinatari degli avvisi non avevano contattato né loro né l’ambasciata a Roma, quindi non sono a conoscenza dei casi. Pertanto, non hanno potuto darci consigli concreti su cosa fare, ma hanno dato consigli generali:

»Si raccomanda ai cittadini sloveni di non ignorare la posta dall’estero con vari avvisi e richieste di pagamento o multe per infrazioni. In caso di dubbi sull’autenticità, dovrebbero controllare il caso. Per ulteriore assistenza, possono sempre contattare la rappresentanza diplomatica o il consolato competente della Repubblica di Slovenia.

Cosa consiglia la polizia slovena?

Né il ministero dell’Interno né le forze dell’ordine sono a conoscenza di casi di pedaggi non pagati: “Finora non abbiamo ricevuto alcuna domanda da parte dei cittadini in merito al pagamento dei pedaggi in Italia, salvo lettere e telefonate di cittadini per eccesso di velocità in Italia, da dove sono autorizzate anche varie società, le autorità di sicurezza italiane hanno inviato avvisi di multe. le notifiche sono autentiche.”

“Secondo i dati dell’Ambasciata d’Italia a Lubiana, diversi appaltatori forniscono servizi a gestori di autostrade e superstrade italiane oltre a pedaggi non pagati (tra cui, ad esempio, la società NIVI Spa). La suddetta società svolge la procedura per pedaggi non pagati per conto di il gestore di autostrade e superstrade”, spiega la Questura.

“Nel caso specifico, si tratta di reato di mancato pagamento dei pedaggi, ed è una procedura in un altro Paese, di cui non conosciamo i dettagli. Si consiglia ai cittadini che hanno ricevuto tali notifiche di contattare l’Ambasciata d’Italia per chiarimenti su come agire in tali casi o, se necessario, per l’assistenza legale”, hanno aggiunto.

Il resto senza risposta

Abbiamo inviato domande anche alla società italiana Nivi, che ha inviato segnalazioni, nonché alla società autostradale italiana (Autrostrade per l’Italia SPA). Volevamo sapere perché gli avvisi di pedaggio non pagati arrivano quasi dieci anni dopo l’evento, dopo quanto tempo scade il caso e cosa accadrebbe ipoteticamente se la persona ignorasse l’avviso. Purtroppo, ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

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Edoardo Romano

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