Secondo l’emendamento proposto dal governo alla legge RTV, la gestione, la gestione e il controllo sarebbero affidati al consiglio unificato di RTV invece che all’attuale consiglio di programma e di sorveglianza dell’istituto. Tra i suoi 17 membri non ce ne sarebbe uno nominato dall’Assemblea nazionale o dai partiti politici.
Manifestazione per la depoliticizzazione di RTV Slovenia
© Gasper Lesnik
Il Parlamento esaminerà la proposta di modifica alla legge sulla RTV Slovenia, che depoliticizzerebbe l’istituzione pubblica, in una sessione straordinaria di giovedì, ha concluso oggi il collegio del Presidente del Parlamento. Nella stessa seduta, in ottemperanza all’odierna decisione del collegio del presidente della DZ, esamineranno anche la proposta di decisione sull’inammissibilità della richiesta di referendum legislativo sulla modifica della legge sulle malattie infettive.
Alla suddetta seduta straordinaria seguirà una seduta straordinaria in cui si discuterà, tra l’altro, del Ddl Misure di Intervento Sanitario.
Secondo l’emendamento proposto dal governo alla legge slovena sulla radio e la televisione (RTVS), la gestione, la gestione e il controllo sarebbero affidati al consiglio unificato di RTVS invece dell’attuale consiglio di programma e di sorveglianza dell’istituto. Tra i suoi 17 membri, non ce ne sarebbe nemmeno uno nominato dalla DZ.
I dipendenti sceglieranno sei membri tra i loro ranghi, e i restanti 11 membri saranno nominati sulla base di bandi pubblici dalle comunità nazionali italiana e ungherese, dal presidente del paese, dall’Accademia slovena delle scienze e delle arti, dal Consiglio nazionale della cultura, il Comitato Olimpico della Slovenia, il Capo dell’Informazione, il Consiglio per lo Sviluppo Sostenibile e la Protezione dell’Ambiente, il Difensore Civico per i Diritti Umani e il Consiglio Nazionale delle Organizzazioni delle Persone con Disabilità.
In qualità di organo consultivo del consiglio, la proposta è presentata dal comitato finanziario composto da cinque membri. Secondo la proposta, l’istituto pubblico sarebbe gestito dal consiglio di amministrazione, e non più dal direttore generale.
E’ stata presentata dalla coalizione la proposta di decisione sull’inammissibilità del referendum legislativo sulla modifica della legge sulle malattie infettive. Secondo loro, l’emendamento è una delle eccezioni elencate nell’articolo 90 della Costituzione. Secondo lei, l’oggetto di un referendum legislativo non può essere una legge che rimuova l’incostituzionalità.
Il suddetto emendamento elimina l’incostituzionalità che era stata rilevata dalla Corte Costituzionale lo scorso giugno. Secondo le sue conclusioni, la parte della legge che autorizza il governo a vietare o limitare viaggi e assembramenti è incompatibile con la costituzione. Di conseguenza, anche i decreti epidemiologici del governo sono incostituzionali nella parte in cui sono stati adottati su questa base.
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