La diversità in tutto è una delle caratteristiche del Gruppo E, in cui si misureranno diverse filosofie di gioco e diverse percezioni del calcio. Ma i presupposti prima del primo fischio arbitrale del 13 giugno alle 18, quando Irlanda e Svezia daranno il via alla partita di apertura del girone, sono chiarissimi. Belgio e Italia sono le grandi favorite a cui è possibile impedire di progredire solo a causa di una forma quotidiana molto scarsa e di rivali individuali ispirati.
La classifica della Federcalcio mondiale rivela il divario di qualità tra le selezioni. Il Belgio è al 2° posto, l’Italia al 15°, l’Irlanda al 31° e la Svezia al 36°.
Qualificandosi per la finale, le ambizioni di tutti i partecipanti al PE potrebbero essere realizzate. Per il Belgio, che non è mai stato più forte e ha una delle squadre più talentuose e una ricca esperienza ai Mondiali, la partita finale è solo un compito finito a metà. Anche la famosa squadra nazionale del 1980, persa in finale contro i tedeschi, non riuscì a superare il talento di Thibaut Courtois, Eden Hazard, Jan Vertonghen, Alex Witsel, Kevin De Bruyne e altri. I Red Devils hanno anche un leader nell’allenatore Marc Wilmots.
L’Italia di ieri e di oggi sono due mondi diversi. Prima aveva stelle della massima classe mondiale, era sempre la grande favorita per la vittoria finale, ora la “Squadra Azzurra” ha solo bravi individui che con coach Antonio Conte qu’ possono solo migliorare le proprie capacità con fanatismo e perfezione tattica. L’Italia è stata la finalista di quest’anno quattro anni fa.
Combatti fino all’ultimo respiro. È l’Irlanda che, con il sostegno di numerosi tifosi, sarà un avversario sfavorevole. Persino l’eccellente manager Martin O’Neal e il suo notoriamente nervoso assistente Roy Keane non riusciranno a ottenere di più da una squadra esperta.
Una valutazione simile vale anche per gli svedesi. Stai attento! Il relax e l’esuberanza giocosa possono anche creare scenari miracolosi. Se menziona Ibrakadabra.
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