Il boss mafioso più ricercato Messina Denaro arrestato in Italia

La polizia italiana ha arrestato il gangster più ricercato del paese, il leader siciliano di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, ponendo fine a una caccia all’uomo durata 30 anni per l’uomo più ricercato d’Italia. Come annunciato oggi, è stato arrestato in una clinica privata a Palermo, in Sicilia, dove intendeva farsi curare.


La polizia italiana ha arrestato il gangster più ricercato del paese, Matteo Messina Denaro. La foto è simbolica.


ROMA
> Le forze speciali dei carabinieri lo hanno arrestato in una clinica privata a Palermo, dove “si è recato per cure terapeutiche”, ha detto il comandante delle forze speciali Pasquale Angelosanto in una dichiarazione video rilasciata oggi dalla polizia.


Matteo Messina Argento era in fuga dal 1993. Era il numero uno nella lista dei criminali più ricercati d’Italia, con l’unica sua foto conosciuta risalente ai primi anni ’90.

“Dopo 30 anni di latitanza, il grande capo Matteo Messina Denaro è stato arrestato”, ha annunciato il vicepresidente del governo italiano sul social WhatsApp. Matteo Salviniche ha scritto che oggi è un “buon giorno per l’Italia” e un giorno che serve da monito alla mafia che prima o poi verranno arrestati anche i più grandi criminali in fuga.

Messina Denaro, soprannominato Diabolik, è stato visto come il successore degli ex grandi capi di Cosa Nostra Salvatore “Toto” Riina e Bernardo Provenzano, morti in carcere nel 2016 e nel 2017.

Il mafioso, soprannominato dal personaggio dei fumetti italiani Diabolik, un antieroe ladro mascherato, era, secondo alcuni addetti ai lavori, il capo di tutti i boss dopo la morte di Provenzano, soprannominato Traktor, e Riine, che si è aggrappato al soprannome. Zverine.

È stato condannato all’ergastolo in contumacia per diversi omicidi, tra cui il suo coinvolgimento negli attentati del 1993 a Firenze, Roma e Milano che hanno provocato la morte di dieci persone. È anche accreditato di aver partecipato agli attentati omicidi del 1992 contro il famoso procuratore antimafia Giovanni Falcone e il suo socio Paolo Borsellino.

Nel 2015, la polizia ha scoperto che stava comunicando con i suoi più stretti collaboratori attraverso il cosiddetto sistema pizzini, che significa piccoli pezzi di carta in italiano, in cui minuscoli pezzi di carta piegati con messaggi venivano lasciati sotto una roccia in una fattoria. in Sicilia.

Primo ministro italiano Giorgio Melone ha salutato l’arresto, definendolo una “grande vittoria del Paese” che dimostra che non si arrende mai nella lotta alla mafia.

L’arresto del criminale più ricercato del paese è stato salutato anche da molti altri politici italiani, che l’hanno definito una buona notizia e una vittoria per lo stato di diritto.

“Palermo e la Sicilia si sono svegliate questa mattina con la notizia dell’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro. Sarà una giornata che rimarrà nella storia del nostro Paese. L’arresto del boss rappresenta una grande vittoria per il Paese e una svolta nella lotta che le istituzioni e le forze dell’ordine stanno portando avanti nella lotta al potere della mafia”, ha detto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.


Agnese Alfonsi

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