Il “Diabolik”, l’ultimo grande padrino di Cosa Nostra, si arrese

Questa mattina la polizia italiana ha registrato nei suoi annali una delle più grandi vittorie nella lotta alla criminalità organizzata. Alla clinica oncologica privata La Maddalena di Palermo, gli specialisti sono riusciti a catturare il boss della mafia più ricercato, l’ultimo dei grandi di Cose Nostra. Matteo Messina Argento è germogliato tre decenni fa, dopo la morte del precedente grande padrino Salvatore Riina. Gli esperti della malavita mafiosa ritengono che Messina abbia deciso di arrendersi a causa di una malattia, come fece anni fa. Bernardo Provenzano e prima di lui alcuni dei criminali più pericolosi. Non ha resistito all’arresto.

Matteo Messina Denaro, 61 anni, trapanese, scomparve dalla faccia della terra nell’estate del 1993, quando tutta la polizia italiana lo cercava a causa delle stragi di mafia a Roma, Milano e Firenze. Anche allora era colpevole di un crimine atroce contro un tredicenne Giuseppe Di Matteo, perché suo padre, padrino di mafia pentito, ha tradito molti gangster in carcere. Dopo due anni in un carcere mafioso, il ragazzo è stato strangolato e sciolto nell’acido solforico.

È stato condannato in contumacia all’ergastolo per diversi omicidi. FOTO: Carabinieri via Reuters

Messina Denaro è stato anche uno dei principali organizzatori del confronto con magistrati e magistrati siciliani nei primi anni 90. Entrambe le vittime erano magistrati Giovanni Falcone E Paolo Borsellino, simbolo della lotta alla mafia. Dopo la morte di questi due leggendari giudici, lo stato italiano per la prima volta ha reagito con decisione al dominio mafioso in Sicilia. Da allora Cosa Nostra non è più l’organizzazione più grande e potente, la camorra napoletana e la N’drangheta calabrese prendono il comando in Italia e nel mondo.

Il boss mafioso era già il padre di Messino, uno degli ultimi grandi del clan Corleone. Bernardo Provenzano lo ha preceduto, come adesso, dopo quattro decenni di latitanza riuscita, anche lui è stato curato per un cancro, ha viaggiato anche all’estero per curarsi, come Messina, visto anche lui in Spagna anni fa in una clinica oculistica.

Totò Riina, considerato il più grande dei più grandi (anche il più crudele) dopo la seconda guerra mondiale, si è nascosto per soli 23 anni. Fu arrestato nel gennaio 1993 e il suo prescelto e successore, Messina Denaro, dovette subito nascondersi. Se non si fosse ammalato gravemente, e per questo non fosse più in grado di fare affari con la mafia, di certo non sarebbe stato arrestato nemmeno adesso, ne sono convinti gli esperti della malavita italiana. Chi probabilmente sia succeduto a Messina Denara sul trono di mafia in Sicilia qualche tempo fa rimane sconosciuto.

Stanno cercando altri cinque “più ricercati”

Dopo l’arresto del più misterioso tra gli “scomparsi” Messina Denaro, che si chiamava U’Siccu (Skinny) o Diabolik (da un famoso cartone animato italiano), i servizi speciali italiani per la lotta alla malavita hanno altri quattro grandi bersagli, i criminali più famosi di quest’epoca. Pubblicano anche le loro foto, ma sanno che a causa dei progressi della chirurgia plastica, probabilmente sono già completamente alterate e irriconoscibili.

È a piede libero Giovanni Mottissi, l’esecutore degli omicidi ordinati dal carcere da Toto Riina, molto probabilmente vive in Francia. Leader della camorra napoletana Renato Cinquegranella, il paladino della Nuova Famiglia, scomparso nel 2002 ed è ricercato da tutte le polizie del mondo. Campionessa di Sardegna Anonimo, 75 anni Attilio Cubeddo, è stato responsabile dei più grandi rapimenti della storia italiana, finora non è stato ritrovato in nessun continente, si ipotizza che possa essere già morto. Si nasconde il meno possibile Pasquale Bonavotache è considerato il più crudele tra la giovane generazione di gangster.

Sofia Folliero

"Tipico zombieaholic. Generale fanatico di Twitter. Fanatico del cibo. Giocatore. Analista impenitente."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *