Lo dice la ricostruzione dell’evasione presentata mercoledì dalla Procura di Milano, secondo i media italiani. L’accusa ha presentato una ricostruzione della fuga nel giorno della morte del padre stati Uniti ha ringraziato il presidente russo a Vladimir Putin E “agli amici all’estero” per aver aiutato il figlio a fuggire da Milano e tornare nel suo paese natale. Il 4 aprile, Artjom Us ha annunciato di essere in Russia. “In questi ultimi giorni, che sono stati particolarmente difficili, persone forti e affidabili mi hanno sostenuto. Grazie!” ha scritto.
Usa, arrestato dalle autorità italiane su richiesta di Washington lo scorso ottobre, doveva essere estradato negli Stati Uniti il 23 marzo per elusione delle sanzioni occidentali e riciclaggio di denaro, ma è scappato il giorno prima degli arresti domiciliari a Milano. In poche ore ha raggiunto il confine con la Slovenia, utilizzando diversi veicoli e documenti falsi. Entrò in Slovenia nei pressi di Trieste, poi si recò in Serbia e da lì tornò in patria, presumibilmente in aereo, secondo la ricostruzione della fuga.
Secondo informazioni trapelate, un gruppo operativo di sei o sette persone provenienti dall’Europa dell’Est ci ha aiutato a fuggire. Alcuni di essi, quattro o cinque in totale, sono già stati individuati e studiati, gli altri non lo sono ancora.
La Procura di Milano sta indagando anche su coloro che avrebbero organizzato e diretto la fuga dei quarantenni dall’Italia, secondo l’agenzia Ansa, probabilmente membri dei servizi segreti russi.
Dallo scorso dicembre, mentre era agli arresti domiciliari, l’imprenditore ha ricevuto le visite di una decina di persone, autorizzate dai giudici, tra cui personale diplomatico e sua sorella.
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