Tra l’altro, il decreto stabilisce che non appena le navi soccorrono le prime persone, queste devono recarsi in un determinato porto senza aiutare altre persone in mare, solitamente tali navi soccorrono persone in difficoltà da più piccole imbarcazioni durante la stessa missione.
Inoltre, i disertori devono già dire sulla nave se desiderano richiedere asilo e in quale Stato membro dell’UE, quindi completare la domanda.
Se violano i nuovi regolamenti, i capitani delle navi rischiano multe salate fino a 50.000 euro. Inoltre, le autorità potrebbero sequestrare le navi e trattenerle nei porti italiani.
primo ministro di estrema destra Giorgio Melone ha detto oggi alla conferenza stampa di fine anno che il suo governo ha nuovamente inserito nell’agenda internazionale la questione dell’arrivo dei disertori. Ha anche affermato che il decreto armonizzerà le attività delle organizzazioni non governative con il diritto internazionale.
Avvisi di maggior numero di vittime
Le organizzazioni umanitarie internazionali hanno reagito con indignazione all’azione del governo. Olivier Kulikowski da una ONG tedesca Mare–Orologioche svolge regolarmente operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale, è convinta che tale decreto significhi “invito ad annegare”.
Forzare le navi a rientrare in porto dopo il primo soccorso è contro il dovere di soccorso se ci sono più persone in pericolo in mare, ha avvertito. Ha anche sottolineato che si sarebbero opposti “a questo tentativo di criminalizzare il salvataggio di civili in mare e di privare i profughi dei loro diritti”.
Anche Medici Senza Frontiere è stato critico, poiché ritiene che a causa della minore protezione nel Mar Mediterraneo, il numero di morti aumenterà.
Le operazioni di soccorso delle Ong sono da tempo una spina nel fianco della destra politica di Roma.
A novembre hanno cercato di impedire a due navi di portare a terra persone soccorse, e recentemente le navi con disertori salvati sono state assegnate solo a porti lontani.
La nave Ocean Viking dell’organizzazione umanitaria SOS mediterraneo ad esempio, in questi giorni deve percorrere circa 1.700 chilometri dal sud Italia a Ravenna nel nord Adriatico con 113 persone soccorse.
Il governo italiano giustifica le sue azioni contro le organizzazioni umanitarie affermando che incoraggiano l’immigrazione clandestina e aiutano i contrabbandieri nel Mediterraneo. Le organizzazioni non governative, dal canto loro, negano con forza le accuse.
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