Si prevede che oggi la Camera bassa del parlamento italiano, la Camera dei Deputati, approvi definitivamente la legge costituzionale volta a ridurre di oltre un terzo il numero dei parlamentari. La legge riguarda direttamente la minoranza slovena che, senza adeguate garanzie, avrà ora ancora più difficoltà ad eleggere il proprio rappresentante a Roma.
Si chiude oggi a Roma il quarto ciclo di dibattiti sulla riforma costituzionale, che dovrebbe concludersi con il voto della Camera dei Deputati. La legge costituzionale prevede la riduzione del numero dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200.
Si prevede che la proposta del movimento populista al potere del Movimento Cinque Stelle sarà accettata, poiché è sostenuta sia dai partiti della coalizione che da quelli dell’opposizione.
La minoranza slovena in Italia teme di rimanere senza rappresentanti a Roma a causa della riduzione del numero dei parlamentari. In tal modo richiamano l’attenzione su quanto previsto dalla Legge italiana per la tutela degli sloveni del 2001. L’articolo 26 di questa prevede che le leggi elettorali per le elezioni del Senato e della Camera dei Deputati contengono disposizioni che facilitano l’elezione dei candidati appartenenti al Parlamento sloveno. minoranza.
La senatrice Tatjana Rojc, delle file del Partito democratico, unica senatrice slovena in carica in questo mandato, mette in guardia da tempo dal pericolo di lasciare la minoranza senza deputato o senatore.
Il nuovo ambasciatore sloveno a Roma, Tomaž Kunstelj, ha recentemente discusso la questione con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e gli ha detto, secondo Primorske dnevnik, che la Slovenia è preoccupata per la riduzione del Parlamento, che potrebbe avere un impatto fatale sulla minoranza e sui suoi membri. rappresentanza a Roma.
Ridurre il numero dei parlamentari a Roma è stata una delle principali promesse pre-elettorali del movimento populista, presente nel nuovo governo italiano insieme al Partito Democratico (PD) di centrosinistra e al partito di sinistra Libertà e Uguaglianza. . Secondo l’agenzia di stampa francese AFP, questa misura consentirebbe al bilancio dello Stato italiano di risparmiare circa cento milioni di euro all’anno.
Lunedì sera i partiti di centrosinistra e il Movimento Cinque Stelle hanno raggiunto un accordo sulle misure contro le conseguenze negative della riforma costituzionale. Tra le altre cose, propongono restrizioni all’adozione delle leggi tramite decreti governativi, una nuova legge elettorale e la nuova determinazione delle unità elettorali, che garantirebbe l’elezione dei deputati dalle file delle minoranze.
L’Italia è il secondo membro dell’Ue con il maggior numero di deputati, dopo la Gran Bretagna. Secondo il portale Open News, questo tentativo di ridurre il numero dei parlamentari è l’ottavo dal 1983. (sta)
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