Roma – Nel più grande sequestro di beni legati alla mafia, la polizia italiana ha arrestato l’imprenditore siciliano Vito Nicatri per 1,3 miliardi di euro beni che Nicastri avrebbe Agenzie di stampa slovene realizzato ricavando energia da fonti rinnovabili.
Tra i beni confiscati figurano 43 società di energia eolica e solare, 98 proprietà immobiliari e 66 conti bancari.
Come avviene in questa occasione per la televisione italiana SkyTG24 Ha spiegato il capo dell’agenzia antimafia italiana Arturo de Felice, il riciclaggio di denaro nel settore energetico è facilmente realizzabile. Fare impresa nella zona grigia ha permesso a Nicastri di costruire negli anni una realtà solida, ha aggiunto.
In Italia, invece, la mafia è riuscita a integrarsi nel settore delle energie rinnovabili, perché un tempo lo Stato concedeva ricchi sussidi in questo settore, ma senza un reale controllo. Inoltre al sud, dove la mafia è più presente, sono molti i luoghi adatti a questa attività.
I beni di Nicastri erano già stati congelati nel 2010, e il sequestro seguito nei giorni scorsi è il più grande in termini di sequestri di beni di matrice mafiosa.
Nicastri, 57 anni, soprannominato il Signore del Vento per la sua reputazione nel settore delle energie rinnovabili, è attualmente in libertà vigilata ma non può lasciare la sua città di Alcamo, nella Sicilia occidentale, durante le indagini. Secondo i messaggi rinvenuti dalla polizia durante l’arresto dei due leader mafiosi, avrebbe avuto numerosi contatti con alti esponenti della mafia.
Nell’agenzia antimafia, ad esempio, è legato anche a Matteo Messina Denaro, latitante considerato il padrino della mafia siciliana. La confisca dei beni dovrebbe incidere significativamente anche sul potere economico di questo gangster, conclude. STA.
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