Dice: Ivan Sokic
Il governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza in cinque regioni settentrionali del Paese a causa di un’ondata di caldo e di siccità. Una grave siccità sta colpendo l’agricoltura, ma è a rischio anche la produzione di elettricità.
Lo stato di emergenza dichiarato dal governo italiano lunedì 4 luglio 2022 durerà fino alla fine dell’anno. Il governo ha fornito alle autorità locali gli strumenti necessari per agire immediatamente. Potranno, tra l’altro, introdurre la razionalizzazione dell’acqua nelle abitazioni e nei locali commerciali a livello locale.
Finora sono stati riservati 36,5 milioni di euro alle regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto per far fronte alle conseguenze della siccità e della mancanza di acqua. Allo stesso tempo, le previsioni meteo per le temperature massime indicano che la situazione potrebbe peggiorare nel breve termine.
Il livello dell’acqua nel fiume Po, il fiume più lungo d’Italia, che misura più di 650 chilometri, è ai massimi storici mai visti negli ultimi sette decenni. Molte aziende agricole sono rifornite di acqua dal Po, che mette a rischio fino al 30% di tutti i prodotti agricoli in Italia, il che significa un calo stagionale del raccolto di cereali, riso e orzo.
Questo non si vede meglio con la produzione di elettricità. A causa della diminuzione del livello dell’acqua, la produzione di energia idroelettrica è diminuita del 50%. Il 15% dell’elettricità italiana proviene da questo livello di acqua. Ridurre la quantità di energia idroelettrica prodotta significa ulteriore pressione sulla rete elettrica, in quanto il deficit deve essere coperto dalla combustione di combustibili fossili, il cui prezzo è elevatissimo per via delle sanzioni adottate dall’UE nei confronti della Russia.
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