In Italia segnano il giorno del ricordo delle vittime delle Febi e dell’esodo degli italiani



Il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, dichiarò di non voler trascurare o minimizzare l’importanza della maldestra politica di italianizzazione forzata della popolazione slava. Foto: EPA

Hanno condiviso l’impegno a non dimenticare la tragedia del confine italiano e l’appello ad approfondire la cooperazione tra i tre Paesi dell’Alto Adriatico.

Se i funzionari statali stessero ancora parlando “pulizia etnica” e “genocidio”erano quest’anno più tranquilloha riferito per la televisione slovena Janko Petrovec.

Hanno sottolineato l’importanza della memoria e allo stesso tempo hanno chiesto di approfondire la cooperazione tra Italia, Slovenia e Croazia.

“Sulla base di ricerche dignitose, imparziali e accurate, oggi sappiamo che in Istria, Dalmazia e nella regione giuliana si è verificata una crudele persecuzione della popolazione italiana non protetta”, ha affermato il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico.

Ma ha aggiunto, sì questa non significa che vogliamo Come sia per ignorare o minimizzare l’importanza della canaglia politica di italianizzazione forzata della popolazione slava attuata dal fascismo e della criminale sete di sangue che ne segnò il comportamento nazifascista forze in Jugoslavia”.

Per optanti Si ricorda alle organizzazioni che l’Italia non ha ancora saldato i debiti nei loro confronti. La storia del confine orientale dovrebbe avere un posto nel Museo Storico Nazionale di Roma, chiedono anche la rimozione postuma delle decorazioni italiane di Josip Broz – Tito.

“Secondo noi è tempo di proporre la creazione di nuovi gruppi storici misti, sia italo-sloveni che italo-croati, e questa dopo vent’anni del precedente, solo italo-sloveno”, dice il presidente dell’associazione degli espatriati Feder Esuli Giuseppe di Vergottini.

Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ammette nella sua epistola che “l’orrore di Febe” ancora oggi tormenta la coscienza dell’Italia, che li ha riconosciuti troppo tardi. Ma, allo stesso tempo, sottolinea l’importanza dell’atto di riconciliazione di luglio a Trieste e della comune capitale culturale europea delle due Gorizia. Pensa che Slovenia, Croazia e Italia avranno successo “superare per sempre le pagine più tragiche del passato e aprire la strada a un futuro comune”a cui hanno diritto i giovani di tutti e tre i paesi.

Pahor ha accettato di buon grado l’affermazione di Mattarella “nello spirito della cerimonia dell’anno scorso a Bazovica”

Ogni comunità conserva la memoria delle prove più dure e le proprie credenze storiche. E dal rispetto reciproco nascono il dialogo e l’amicizia tra i popoli e tra le culture. Sono valori che abbiamo voluto sottolineare in particolare con il Presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, al quale ringrazio ancora una volta per l’incontro e le iniziative congiunte dello scorso luglio, quando abbiamo firmato un protocollo concordato il ritorno della Casa Nazionale alla minoranza slovena in Italia.ha detto il presidente italiano.

Presidente della Slovenia Borut Pahor ha accolto con piacere il suo intervento dedicato alla Giornata della Memoria in corso “nello spirito della cerimonia di metà anno precedente a Bazovica e Trieste”, ha annunciato l’ufficio del presidente. Hanno aggiunto che lo è “salvo rare eccezioni, che devono ancora essere notate e affrontate, anche la maggioranza degli alti rappresentanti delle autorità italiane si è espressa in questo spirito”.

Joachim Femi

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