La nave della guardia costiera italiana Dattilo con 584 disertori di nazionalità sconosciuta ha ancorato oggi nel porto del capoluogo calabrese. Secondo le informazioni finora note, sulla nave ci sono circa 70 donne e bambini.
Tre navi della guardia costiera italiana hanno scortato durante la notte un peschereccio malconcio che trasportava 487 disertori in Calabria. Secondo la Questura di Crotone sono tutti maschi, di cui circa 40 minorenni. Tra i disertori salvati ci sono 370 pachistani, 85 egiziani e 35 afghani. Di notte sbarcarono tutti.
Gli investigatori ritengono che la nave abbia lasciato il porto di Tobruk in Libia e abbia impiegato cinque giorni per raggiungere la Calabria. La polizia ha già aperto un’inchiesta per identificare gli scafisti e conoscere il porto di provenienza della barca.
Il peschereccio è stato avvistato a circa 70 miglia dalla costa calabrese venerdì pomeriggio a seguito di un avviso dell’agenzia di frontiera dell’UE Frontex. Unità della Guardia Costiera l’hanno intercettata al largo di Crotone e, nonostante le pessime condizioni e il sovraffollamento, l’hanno trasportata sana e salva in porto utilizzando un rimorchiatore.
Da venerdì la Guardia Costiera italiana ha partecipato a diverse operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo. Presidente della regione italiana della Calabria meridionale Roberto Occhiuto ha detto che c’erano un totale di circa 1.300 disertori sulle barche che secondo Frontex potrebbero finire nei guai.
Almeno 30 minatori sono morti
L’Italia ha anche riferito oggi che i corpi di due bambine di cinque e sei anni sono stati trovati in mare, rendendole la 74esima e la 75esima vittima confermata del mortale naufragio al largo della Calabria il 26 febbraio. Mancano altre 30 persone. Almeno 30 minorenni sono morti nell’affondamento del peschereccio e 21 vittime avevano meno di 12 anni.
Nel frattempo, nella città di Cutro, nel sud dell’Italia, più di 5.000 persone si sono radunate e in una protesta hanno accusato il governo di ritardare per negligenza il salvataggio dei disertori dalla nave. La marcia di protesta all’insegna dello slogan “Fermate la carneficina adesso” è stata indetta dal gruppo di rifugiati Rete Asilo e ha riunito decine di associazioni, partiti politici, sindacati e movimenti da tutta Italia.
I manifestanti hanno marciato dietro una croce ricavata dal legno di una nave affondata che si è divisa in due in mare agitato dopo aver colpito le rocce.
Tra i partecipanti anche un sostenitore dei disertori e l’ex sindaco del comune calabrese di Riace Domenico Lucano, che rischia una pena detentiva per aver violato le norme sull’immigrazione. “A volte mi vergogno di essere un occidentale” ha detto ai giornalisti.
Hanno iniziato il corteo di protesta all’ingresso del paese e l’hanno concluso sulla riva, dove oggi sono stati ritrovati altri tre corpi di naufraghi, tra cui i corpi di due ragazze.
Dall’inizio di quest’anno, 17.500 disertori sono arrivati in Italia attraverso il Mar Mediterraneo, un numero significativamente superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando erano stati 5.976. Avorio, Guinea, Bangladesh e Tunisia.
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