In vista delle elezioni in Italia, anche Ursula von der Leyen dorme irrequieta. Giustificato?

Domani in Italia si terranno le elezioni parlamentari. Finora il maggior sostegno è atteso dal partito Fratelli d’Italia, guidato dalla 45enne Giorgia Meloni. Se dobbiamo credere ai media nazionali, oltre che a quelli stranieri, in caso di vittoria del citato partito si avrebbe una vittoria del “partito di estrema destra”, si parlava addirittura di fascismo.

Anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha parlato delle prossime elezioni e del possibile vincitore, dicendo che l’Unione europea ha gli strumenti per intervenire. “se le cose dovessero andare in una direzione difficile”, simile al caso di Ungheria e Polonia. Vedremo se c’è del vero nelle voci sulla vittoria del fascismo o dell'”estrema destra” nel nostro vicino occidentale.

Non vi è alcuna allusione al fascismo nel programma del partito

Giovedì la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha risposto alla domanda di una studentessa dell’Università di Princeton se fosse preoccupata per le elezioni italiane, dato che si ritiene che alcuni candidati siano legati al presidente russo. Von der Leynova ha affermato che l’Unione europea ha una leva se le cose vanno in una direzione difficile.

Ciò ha fatto arrabbiare alcuni politici, anche in Italia, per esempio. Matteo Salvini, leader della Lega di destra, che ha chiesto o le scuse o le sue dimissioni.

Dovrebbero vincere i partiti di destra, secondo i sondaggi. Tra questi i Fratelli d’Italia, oltre alla già citata Lega Salvini e l’Attaccante Italia di Berlusconi. Insieme, secondo i sondaggi, dovrebbero ottenere poco più del 45% dei voti. Il loro principale avversario è il Partito Democratico, guidato da Enrico Letta, che secondo i sondaggi otterrebbe circa il 22% dei voti, e alcuni altri partiti minori, come il partito liberale Più Europa, la Sinistra Italiana, i Verdi e la Alleanza Civica, guidata dal ministro degli Esteri Luigi di Maio. Poi c’è il Movimento 5 Stelle, popolare nel sud del Paese e che secondo i sondaggi otterrà circa il 13% dei voti.

C’è anche questo terzo polo, guidato dall’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal ministro nel suo governo Carlo Calenda. Il terzo polo cerca di portare avanti l’agenda di Draghi, e significherebbe la continuazione del precedente governo guidato dall’economista Mario Draghi.

Se vince Meloni, diventerà la prima donna a guidare il governo italiano. A 15 anni si è davvero impegnata nel Fronte della Gioventu, un’ala giovanile del Movimento Sociale Italiano neofascista – Partito della Destra Nazionale. In passato ha anche parlato di Mussolini in una luce positiva, in particolare durante un’intervista a Soir 3 in Francia nel 1996, quando lo definì il miglior politico degli ultimi 50 anni.

Di recente, tuttavia, è stata più cauta riguardo al suo sostegno a Mussolini. Ci sono ancora 2 discendenti di Mussolini nel suo partito, vale a dire il suo pronipote e la sua pronipote. Il partito dei Fratelli d’Italia quindi non riesce ancora a liberarsi dell’etichetta di partito con radici fasciste. Il professor Andrea Mammone dell’Università La Sapienza di Roma, esperto di storia politica dell’estrema destra italiana, ha affermato che il partito operava secondo principi neofascisti e molti dei suoi membri simpatizzavano per il regime di Mussolini. Nonostante tutte le critiche, il programma del partito non contiene allusioni al fascismo.

Alcuni diplomatici europei sono preoccupati per un possibile nuovo Primo Ministro

Si è parlato molto anche di un possibile riavvicinamento tra Italia e Russia. Matteo Salvini, uno dei tre partner di una possibile coalizione di destra, in passato era fortemente solidale con Putin, ora meno, ma ha ancora delle simpatie, a differenza di Meloni. Ha condannato l’invasione russa dell’Ucraina e ha sostenuto le sanzioni europee contro la Russia.

La Meloni ha detto di non considerarsi un’euroscettica, ma teme ancora di mostrare il suo vecchio volto se vincerà le elezioni, come ha detto a Politico uno dei diplomatici Ue. Alcuni Stati membri temono che Meloni sarà al tavolo nei prossimi colloqui per riformare le regole di spesa pubblica dell’UE, ma lei stessa ha promesso di stare attenta alla spesa pubblica.

Se fosse primo ministro, riaprirebbe anche i colloqui con Bruxelles sui progetti finanziati nell’ambito del piano di ripresa post-pandemia del Paese. Allo stesso tempo, si è opposta al cosiddetto decreto concorrenza, che è stata una delle riforme chiave concordate con Bruxelles per ottenere questi fondi.

Il partito Fratelli d’Italia sostiene l’arresto dei flussi migratori, con l’aiuto di questi blocchi marittimi nel Mediterraneo, e la protezione delle imprese italiane estendendo i controlli sugli investimenti ad altri paesi dell’UE. Anche la Lega di Salvini ha un programma simile, e per questo anche i Fratelli d’Italia conquistano molti elettori per loro.

Meloni usa uno stile retorico di destra che enfatizza Dio, la patria e la famiglia. Si oppone ai matrimoni e alle adozioni tra persone dello stesso sesso, ma non cambierà la legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso, a cui il partito si è opposto quando è entrato in vigore nel 2016.

Valeriano Detti

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