Janez Janša e Franc Rode fanno anche da testimoni nel documentario Fibes italiano

L’autore dello spettacolo, Goričan Andrea Romoliha anche invitato il Presidente del Consiglio tra i testimoni Janez Jansa e il cardinale Francois Rodet. Sebbene questa sia una lettura italiana della storia delle dittature del XX secolo lungo l’Adriatico settentrionale, l’autore non si è limitato alle sofferenze del dopoguerra dei suoi compatrioti.



Foto: Radio Koper/Tjaša Škamperle

Per il prologo, soffia dal fondo dell’abisso Podgomile sopra faccio i gargarismima non appena l’autore attira la nostra attenzione, mi sento più uno sciocco dedicare tre decenni di persecuzioni e violenze contro i popoli tra Gorica e Dalmazia. Romoli rievoca l’incendio della Casa Nazionale, l’italianizzazione di sloveni e croati, i 100.000 slavi emigrati dall’Italia tra le due guerre, l’occupazione della Slovenia e Lubiana, il campo di Rab. Dopo di che dedicare alle centinaia di vittime italiane del dopoguerra, ma non contesta il numero effettivo.

Quando parla degli oltre 250.000 esuli in Italia, non dimentica le decine di migliaia di profughi e vittime sloveni e croati del dopoguerra, né Nudo un’isola.

Il primo ministro Janez Janša racconta la storia iconica di suo padre: dovette scavare la propria tomba sotto i fascisti, fu internato a Dachau sotto i nazisti, dopo il suo rilascio e la fallita fuga in Austria, OZNA lo portò a Kočevska rog, ma lui sopravvissuto al colpo ed è scappato dall’abisso. Janša dice anche che in Slovenia i comunisti hanno causato molte più vittime dei nazisti e dei fascisti.

Il cardinale Franc Rode parla della sua emigrazione in Argentina e della persecuzione del clero sloveno nel decennio successivo alla guerra. Crede che italiani e sloveni abbiano vissuto sofferenze simili sotto tre dittature e chiede la riconciliazione. Nasce dalla visita di Pahor e Mattarella a Bazovica.

Allo spettacolo hanno partecipato divulgatori storici italiani conservatori, che interpretano i massacri del dopoguerra come una coincidenza di pulizia etnica, guerra ideologica e lotta di classe. Altri testimoni, per lo più italiani, includevano rappresentanti della minoranza istriana e sull’espulsione dei tedeschi dalla Slovenia Cincia Turnsek. Non erano presenti i più importanti studiosi di storia sloveno-italiana del XX secolo.

Joachim Femi

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