La diocesi di Roma ha aperto un’inchiesta su padre Marko Rupnik

Secondo i media italiani, la diocesi di Roma ha aperto un’inchiesta sulle accuse contro il sacerdote e artista gesuita, padre Marko Rupnik. L’inchiesta è stata ordinata dal deputato del papa per la diocesi di Roma, che finora era considerato il sostenitore di Rupnik.

La diocesi di Roma, secondo i media italiani riassunti dall’agenzia cattolica austriaca Kathpress, ha aperto un’inchiesta sulle accuse contro il sacerdote e artista gesuita, padre Marko Rupnik, accusato di abusi psicologici e sessuali su suore. Il laboratorio di mosaico del Centro Aletti di Roma sarebbe al centro della nuova indagine.

Il quotidiano italiano Il Messaggero riporta che il laboratorio del Centro Aletti è anche un centro spirituale. Fu Rupnik a fondarla a Roma ea guidarla per oltre un decennio. Secondo i media italiani, secondo le dichiarazioni delle persone coinvolte, alcuni degli abusi di Rupnik sarebbero avvenuti al Centro Aletti.

Secondo il quotidiano, l’inchiesta è stata ordinata dal deputato del papa per la diocesi di Roma, cardinale Angelo De Donatis, che fino ad ora era considerato il sostenitore di Rupnik. Il cardinale ha affidato l’esecuzione dell’inchiesta a un sacerdote A Giacomo Incitti.

Incitti, 71 anni, insegna diritto canonico alla Pontificia Università Urbaniana ed è anche giudice presso la Corte d’appello della diocesi di Roma.

Secondo il quotidiano Druzina, il Centro Aletti ha finora reagito indirettamente agli eventi legati a Rupnik, anche attraverso una lettera agli amici del Centro Aletti pubblicata a fine febbraio.

Nella lettera ci sono gli amministratori Maria Campatelli e il team del Centro Aletti – Rupnik è ancora tra loro sul sito – ha espresso ai destinatari “la loro gratitudine per la vicinanza che tanti in tanti modi hanno dimostrato in questo periodo” e al tempo stesso un’apertura alla verità, che “non è violento, non aggressivo, quindi aspettiamo pazientemente e confidenzialmente che si riveli, sapendo che ogni cosa ha il suo tempo”.

Mosaici di Marko Rupnik a Lourdes
Papa Francesco

Recentemente sono emerse nell’opinione pubblica perplessità sull’eventualità di un’indagine sul Centro Aletti anche dal punto di vista della verifica delle sue operazioni finanziarie. Il sondaggio, che Kathpress cita sulla base dei media romani, non menziona questo aspetto della visita, scrive Družina.

Tre decenni fa, padre Rupnik avrebbe commesso diversi abusi sessuali contro le suore della comunità Loyola a Lubiana, dove lavorava. Le accuse contro di lui erano state presentate l’anno precedente, ma l’autorità ecclesiastica competente ha concluso che erano decadute e ha archiviato il caso. Poi, l’anno scorso, sono state rese pubbliche le dichiarazioni di diverse suore sugli abusi sistematici ea lungo termine.

L’ordine dei gesuiti proibì a Rupnik qualsiasi attività artistica pubblica, in particolare negli edifici religiosi. In precedenza era stato bandito da ogni forma di impegno pubblico sacerdotale e di comunicazione pubblica. Né avrebbe dovuto lasciare la terra italiana del Lazio.

Il Vaticano aveva precedentemente scomunicato Rupnik, rinomato artista sacro, nel 2019 perché aveva assolto il peccato di una donna che aveva fatto sesso con lui. Ma questa misura fu presto abolita perché Rupnik confessò il suo peccato e se ne pentì.

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Valeriano Detti

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