La peste suina africana è stata rilevata in sette maiali selvatici in Svezia, ha annunciato domenica l’Istituto veterinario nazionale svedese (SVA). Nel frattempo, le autorità continuano ad analizzare campioni corporei provenienti dalla stessa area.
STOCCOLMA
> Il virus responsabile della peste suina africana è stato scoperto per la prima volta mercoledì nella carcassa di un cinghiale vicino a Fagersta, a circa 200 chilometri a nord di Stoccolma.
Le autorità hanno delimitato un’area di quasi 1.000 chilometri quadrati attorno al luogo del ritrovamento, dove sono stati rinvenuti altri corpi. Ai residenti e ai visitatori è vietato soggiornare nella foresta e nei campi di questa zona.
La peste suina africana è una malattia virale contagiosa che colpisce i suini domestici e selvatici per i quali non esiste un vaccino. La malattia non rappresenta una minaccia per la salute delle altre specie animali e dell’uomo. La malattia è caratterizzata da perdite significative, sia dirette che indirette, dovute principalmente alle restrizioni al commercio e all’esportazione di animali, prodotti a base di carne di maiale e materie prime.
In Slovenia non esiste ancora la peste suina africana, ma sono sempre più i paesi che la colpiscono, anche quelli nelle nostre immediate vicinanze. La peste suina africana è presente nell’UE dal 2014. Alla fine di giugno di quest’anno sono stati registrati i primi casi anche in Croazia e Bosnia-Erzegovina. Uno dei casi confermati in Croazia si è verificato nella zona della contea di Karlovška, a circa 50 chilometri dal confine con la Slovenia.
Oltre alla Croazia, la peste suina africana si sta diffondendo, tra l’altro, anche nelle vicine Italia e Ungheria.
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