La polizia italiana ha usato la forza contro i manifestanti, la maggior parte dei quali studenti, nelle città di Firenze e Pisa durante le manifestazioni a sostegno dei palestinesi venerdì, ferendo una decina di persone. Le immagini della violenza della polizia contro i manifestanti hanno suscitato indignazione sui social network e tra molti leader politici del Paese.
A Pisa, la polizia ha impedito ai manifestanti di entrare in Piazza dei Cavalieri, dove si trova il campus universitario, provocando violenze. A Firenze i manifestanti volevano manifestare davanti al consolato americano, ma la polizia li ha intercettati nella piazza centrale, dove sono avvenuti anche scontri.
Sindaco di Pisa Michele Conti ha condannato la violenza e ha detto che quanto accaduto lo ha profondamente rattristato. “Ho chiamato il questore e il prefetto per chiedere spiegazioni e ho ribadito che tutti possono esprimersi liberamente”, ha aggiunto.
Anche l’Università di Pisa ha espresso profonda preoccupazione e stupore per gli “scontri avvenuti nel centro della città, che avrebbero provocato feriti tra studenti e studentesse delle scuole superiori”.
“Non è accettabile il ricorso alla violenza contro persone che esprimono pacificamente il proprio dissenso politico”, ha avvertito il sindaco di Firenze. Dario Nardella.
Molti politici italiani
Anche molti politici italiani hanno condannato le violenze avvenute durante le proteste. Leader del Partito Democratico di centrosinistra Elly Schlein ha pubblicato un video in cui si diceva che gli studenti bloccati per strada venivano inseguiti e picchiati dalla polizia. Governo del primo ministro Giorgio Meloni lo ha accusato di creare un’atmosfera di repressione nel Paese.
Segretario generale della CGIL Maurizio Landini allo stesso tempo, ha sottolineato che il diritto di manifestare deve essere garantito a tutti. Allo stesso tempo, c’è un ministro dell’Interno Matteo Piantedosi convocato un incontro con i sindacati.
In Italia, gli scontri tra polizia e manifestanti sono diventati più frequenti ultimamente. All’inizio di febbraio, ad esempio, la polizia si è scontrata con i manifestanti a Roma durante una marcia a sostegno di Ilaria Salis, una donna italiana che rischia fino a 24 anni di carcere in Ungheria per un presunto attacco ai neonazisti.
A gennaio, la polizia si è scontrata con i manifestanti che protestavano contro i partecipanti israeliani alla fiera VicenzaOro, e a novembre ha attaccato i manifestanti filo-palestinesi a Firenze per impedire loro di marciare verso una sinagoga.
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