Požareport: Prova che Pahor vicino a Logar è pieno?!
Rapporto di incendio: L’invito del presidente della Repubblica italiana Sergio Matarella all’ex presidente sloveno Borut Pahor ad unirsi a lui nella finale del Giro d’Italia di domenica a Roma, ma non all’attuale presidente del paese Nataša Pirc Musar, va certamente oltre il noto successo sportivo di Pahor, soprattutto per Primož Roglič, il glorioso vincitore del Gira di quest’anno, o il simbolismo dell’affascinante vittoria di Roglic a Sveti Višarje.
No, è stato un visibile affronto diplomatico all’attuale politica (straniera) slovena, irta di lotte culturali e scontri ideologici, dove ogni italiano è considerato un “fascista” in un modo o nell’altro (leggi, ad esempio, il giornalista ed esperto di politica estera Saša Vidmajer nel Delo di sabato), anche se sappiamo che Milan Kučan, che vuole dimenticare al più presto con Pirc Musarjeva l’odiato Pahor come “presidente di tutti gli sloveni”, non è troppo preoccupato per questi schiaffi dall’estero, perché l’unica cosa importante per lui è che le cose sono sufficientemente controllate a casa.
Interessante invece l’ultima analisi di Pahor sull’attuale scena politica slovena, che riassume in quattro punti, che si possono così riassumere:
– Tre politici completamente inesperti occupano le tre posizioni della leadership statale, NMP come presidente della repubblica, Urška Klakočar Zupančič come presidente dell’Assemblea nazionale e Robert Golob come primo ministro.
– Tutti e tre appartengono alla stessa opzione politica e allo stesso tempo non fanno assolutamente alcuno sforzo per essere unificanti, per attraversare i loro confini ideologici.
– Il vero potere politico sta al di fuori delle istituzioni politiche, come sempre più spesso si rendono conto e credono i diplomatici stranieri accreditati in Slovenia.
– A causa del potere politico così concentrato sulla sinistra di transizione, la destra non deve lavorare molto per sottolineare gli errori della sinistra.
IOe la previsione di Pahor: La sinistra slovena pagherà quindi un prezzo alto, e anche a destra ci saranno cambiamenti importanti. E veniamo ora al progetto politico di Anžet Logar, inesperto successore di Pahor a Erjavčeva (sede del presidente della repubblica), altrimenti ancora membro di spicco (deputato e presidente del consiglio) della SDS.
Tra i firmatari dell’associazione (o “piattaforma politica”) di Logar, che dovrebbe essere attivata domani, mercoledì, e poi trasformarsi in un nuovo partito politico di centro (destra), c’è Alja Brglez, storico capo dello staff di Borut Pahor , che ha assunto l’incarico dopo la drammatica caduta di Simone Dimic nell’ottobre 2010.
Per… ulteriori informazioni Rapporto d’incendio.
Foto: STA
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