Le importazioni russe di gas, che finora rappresentavano il 40% del fabbisogno totale dell’Italia, sono più che dimezzate. Lo afferma l’Istituto di Studi Internazionali ISPI di Milano. Se in precedenza l’import dalla Russia era in media di 31,7 miliardi di metri cubi all’anno, dopo il forte calo di giugno – convertito al livello annuale – si ferma a un valore di 15,2.
Ma gli sforzi del governo sono noti nella crescita delle importazioni da altri paesi. Ogni anno dall’Algeria fluiscono 23,4 miliardi di metri cubi, la metà di prima. Al terzo posto c’è l’importazione di gas liquefatto da vari paesi; e il quarto, la consegna dall’Azerbaigian.
Tra le restanti fonti, la Libia ha il maggior potenziale, ma da dove, a causa dell’instabilità del Paese, solo un quarto di questa quantità arriva in Italia attraverso un gasdotto con una capacità di 11 miliardi di metri cubi l’anno.
L’Algeria non riesce ad aumentare le forniture
Altri sette miliardi di metri cubi di gas potrebbero anche fluire attraverso il gasdotto dall’Algeria, ma l’Algeria non è attualmente in grado di aumentare le sue forniture. Ecco perché il gasdotto transadriatico dall’Azerbaigian opera a una capacità superiore alla sua capacità massima.
La somma di tutte le fonti italiane di importazione di gas mostra che le forniture di giugno – calcolate a livello annuale – sono di circa 66 miliardi di metri cubi, ovvero l’11% di scarsità.
Gli analisti vedono la soluzione più rapida nell’importazione di gas liquefatto, ma i tre gassificatori di Rovigo, La Spezia e Livorno sono già operativi a pieno regime: un totale di 15 miliardi di metri cubi l’anno.
La capacità di gassificazione in Italia sarà aumentata attraverso l’acquisto di un gassificatore mobile di bordo, che dovrebbe arrivare ad agosto.
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