L’area frontaliera italo-slovena offre numerose possibilità e opportunità di sviluppo in campo culturale, che per molti aspetti restano inesplorate. Qualcosa però si è evoluto nel corso degli anni e ora si sta muovendo nella giusta direzione. Anche nel campo della letteratura e della traduzione si registrano molte innovazioni e sviluppi incoraggianti, che sono stati evidenziati alla Fiera del libro sloveno a Lubiana su iniziativa della casa editrice Trieste Press.
Di mediazione, traduzione e transizione tra culture vicine e del modo in cui il mondo italiano e quello sloveno si fondono nei testi di due giovani autrici si è parlato dell’incontro condotto da Devana Jovan. L’interprete e soprattutto il giornalista conoscono molto bene l’ambiente multilingue.
Jernej Šček e Laura Castegnaro sono giovani autori che respirano e creano nella zona di confine. Il primo ha raccolto le sue interviste a nomi illustri della filosofia, della cultura e della politica italiana nell’inserto del sabato di Dela nel libro Kavarna Italija (ZTT), e Castegnaro, originario di Mantova, si occupa di interpretazione e traduzione. Vive tra Trieste e Lubiana, dove ha insegnato anche italiano.
Mentre Castegnaro ha parlato delle sue esperienze concrete nel campo lavorativo (ha sottolineato anche che è bello vivere in Slovenia), Šček ha citato due autori italiani che in Slovenia dovrebbero essere più conosciuti. Uno è il maestro, scrittore e guida alpina Luigi Nacci, l’altra è Dacia Maraini, una delle più grandi scrittrici italiane viventi.
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