L’Amministrazione della Polizia di Capodistria (PU) ha reso noto che il Comando Carabinieri per la Protezione Ambientale, in collaborazione con Europol e la Polizia slovena, ha svolto l’azione conclusiva di un’ampia indagine sullo scarico e trasporto illegale di rifiuti in Slovenia, Croazia e Ungheria .
Operazione con uno pseudonimo bidone della spazzatura della torre è stato coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Venezia. Allo stesso tempo, hanno effettuato 24 perquisizioni domiciliari, anche presso le abitazioni degli indagati e presso 12 attività commerciali, che la polizia sospetta operasse in vari modi nella filiera dei rifiuti – attraverso produzione, lavorazione e trasporto illegale.
Nell’indagine sono stati coinvolti due sospetti cittadini sloveni e società con sede in Slovenia. L’indagine, svoltasi tra il 2019 e il 2020, ha permesso di individuare e quindi fermare l’attività illecita svolta dal gruppo criminale, in particolare gestendo società di trattamento dei rifiuti e stoccandoli in capannoni industriali in Italia, inviandoli poi clandestinamente in grandi quantità in Slovenia, Croazia e Ungheria.
Quando spedivano i rifiuti usavano documenti falsi. Il gruppo criminale trasportava e trattava rifiuti urbani e speciali costituiti da rifiuti indifferenziati, gomma, plastica, scarti di cuoio e imballaggi pericolosi. I rifiuti provenivano da diverse regioni italiane ed erano stoccati e poi abbandonati in capannoni industriali sequestrati durante le indagini nei comuni di Borgo Veneto (PD), Remanzacco (UD) e Monfalcone (GO).
Nell’indagine congiunta sono state accertate più di 70 spedizioni illegali di rifiuti. FOTO: PU Capodistria
Inoltre, i rifiuti sono stati trasportati in diverse spedizioni e scaricati in natura nella regione di Divača. In un’indagine congiunta con le autorità di sicurezza italiane, nel caso dello smaltimento dei rifiuti a Divača, i criminali del dipartimento di polizia criminale del dipartimento di polizia di Capodistria hanno avviato un procedimento penale contro due persone fisiche (cittadini italiani e sloveni) e due persone giuridiche del Regione di Capodistria.
Nell’indagine congiunta sono state accertate più di 70 spedizioni illegali di rifiuti. I miscredenti hanno scaricato abusivamente circa 1.700 tonnellate di rifiuti, con i quali l’associazione ha ottenuto un profitto finanziario illecito per oltre 400.000 euro.
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