È il proficuo lavoro part-time dei medici attraverso cooperative specializzate. Si chiamano “token”, ma sono 12 ore tornei negli ospedali, per i quali i medici autonomi guadagnano fino a 1.000 euro ciascuno. Da cinque a sei di questi “gettoni” portano un reddito equivalente a un mese di stipendio.
Manca il monitoraggio del rispetto di standard come la competenza e il rispetto del riposo minimo: la cronaca italiana è piena di storie di medici esausti che avrebbero commesso errori in ospedali dove sono solo “ospiti”.
dottori”porta gettoni” si sono moltiplicati in Italia durante l’epidemia, quando hanno cominciato a lasciare il posto fisso e ad aderire a cooperative specializzate. Attraverso di loro vengono assunti da ospedali che mancano di medici, in particolare a causa di partenze del personale medico italiano mediamente anziano, e ciò è dovuto alle restrizioni all’occupazione dei giovani, che erano in vigore nei quindici anni precedenti l’epidemia.
Attualmente in Italia sono poco più di 400.000 i medici attivi, ma il sistema ha urgente bisogno di altri 20.000: mancano 10.000 specialisti negli ospedali, 4.000 nelle emergenze e 6.000 medici di famiglia, soprattutto nel nord del Paese. Il numero totale di medici è diminuito di 29.000 nell’ultimo decennio. 41.000 di loro andranno in pensione nei prossimi cinque anni.
A quanto pare, saranno per lo più sostituiti da giovani, perché la politica ha già reagito. In Italia si laureano ogni anno tra gli 8.000 ei 9.000 studenti di medicina, e questo numero è destinato ad aumentare negli anni: solo tre anni fa erano 10.000 gli iscritti alle facoltà di medicina. studentie l’anno scorso quasi 15.000.
L’Italia quest’anno spenderà il 6,6% del PIL per la sanità.
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