Muñoz, che ha occupato il ristorante Agli Amici l’ultima sera di Ein Prosita, non ha cucinato il suo menù maratona da Diverx, tre stelle di Madrid, ma ha preparato quattro diverse paella a fuoco vivo, una con One-a-side gamberi con granchio e sherry.
Il tutto è stato accompagnato dall’accompagnamento di vini esclusivamente Gravner, che ha versato Mateja Gravner.
Era solo una delle sei cene domenicali – e una delle 46 cene che si sono svolte nell’arco di cinque giorni a Ein Prosit, festival che negli ultimi anni è diventato uno degli eventi gastronomici di più alto profilo al mondo, un festival che al allo stesso tempo ben celebrata la provincia del Friuli – Julian Krajina.
Ein Prosit, giunto quest’anno alla sua 23a edizione, è cresciuto da un festival locale a Trbiž, dedicato alla degustazione di vini, a un evento di livello mondiale, dove le cene di quattro portate sono preparate da chef come Virgilio Martinez (Centrale), Ana Ros (Casa Franco), Mauro Colagreco (Mirazur), Massimo Bottura (Osteria Francescana), Nico Romita (Vero), Norbert Niederkofler (Saint Hubert), Aitor Arregui di Elcan, Massimiliano Andiamo di Grillo, Yoshihiro Narisawa (Narisawa), Zaiyu Hasegawa (Giorno), Alex Atala (DOM) e molti altri.
Nel 2019 l’evento si è trasferito da Trbiž a Videm ed è cresciuto. Quest’anno, ad esempio, era presente una delle più grandi star dell’ultima stagione di Chef’s Table di Netflix, dedicata alla pizza. Franco Pepe, probabilmente il più grande picopek in circolazione, mescolava cocktail Casa Carell di Carica a Milano, e si sono occupati dell’intrattenimento serale Papa G (attacco massiccio) E Andy Smith (Portishead).
Da Tokyo a San Paolo
Infatti, il problema più grande di Ein Prosit è la scelta tra le cene, in quanto alcune di esse erano davvero allettanti anche per i frequentatori abituali dei ristoranti rappresentati.
Come scegliere, ad esempio, quando a cena Niko Romita, forse lo chef italiano più sofisticato, cucina con il suo opposto, Diego Rossi Trippa di Milano, tranne che il menu non include le frattaglie firmate Rossi, per cui Trippa è famosa, ma solo piatti vegetariani?
Alla seconda cena, gli artisti, Narisawa di Tokyo, e Ricardo Camanini du Lido84, e al terzo piano, il ristorante più famoso di Parigi, Le Table, hanno unito le forze Bruno VerjusaE Norbert Niederkofler di St. Hubertus, il ristorante tre stelle Michelin con la sua cucina di montagna e il suo concept “Cook the mountain”?
Il miglior ristorante di carne incontra il miglior pesce
Il merito di un simile evento nelle nostre immediate vicinanze va esclusivamente agli organizzatori guidati da Paolo Vizzari, Claudio Tognoni E Manuela Fissora, che, con il supporto dell’associazione turistica regionale, riescono ogni anno ad organizzare uno dei festival più impegnativi dal punto di vista logistico in questa parte d’Europa.
30 giornalisti internazionali hanno accompagnato le cene folli, da quella di Munoz, considerata una delle più ambite, a quella in cui tutti gli chef dell’Osteria di Gucci (Firenze, Beverly Hills, Tokyo, Seoul) hanno cucinato in un unico locale con Bottura al timone.
Ana Roš, una partecipante abituale di Ein Prosita fin dall’inizio, l’ha scelta come partner Camanini Lido84, la cui cucina sta particolarmente a cuore al nostro chef (a proposito, Lido84, 8° ristorante al mondo nella lista dei 50 migliori, è uno dei più convenienti di questa categoria e merita sicuramente una visita, visto che sia accessibile in auto).
Un’altra cena da evidenziare è quella in cui probabilmente il miglior ristorante di pesce del mondo, Elkano dei Paesi Baschi, si è scontrato con il miglior ristorante di carne, Don Julio dell’Argentina, mentre i dessert sono stati forniti da Andrea Tortorche è considerato il più grande maestro del panettone in Italia.
Aitor Arregui non cucina spesso fuori dal suo ristorante a Getaria, quindi l’evento è stato una vera delizia per gli amanti della cucina basca, soprattutto in combinazione con Don Julio.
Il prezzo? Da poche decine di euro a 160
Tutte le cene erano disponibili anche per gli ospiti esterni, di cui la gente del posto ha approfittato appieno e ha acquistato i biglietti quasi all’istante, il cui prezzo ha raggiunto da qualche parte fino a 160 euro con l’accompagnamento del vino – che è circa tre volte inferiore a, ad esempio, pagheresti per cena al Diverx o al St. A Hubertus.
Durante la giornata il programma si è arricchito di degustazioni e pranzi estemporanei, come una dimostrazione di street food siciliano, e le serate si sono concluse con feste in uno dei vicoli di Videma, dove, ad esempio, Massimo Bottura ha potuto prepararvi un cocktail con i suoni dei Massive Attack dal vivo.
A differenza di molti festival gastronomici simili, Ein Prosit non vuole servirne solo uno in più cucina a vista o una conferenza generica, ma l’obiettivo è soprattutto quello di organizzare un raduno di colleghi e amici del mondo culinario, che cucinano per una o due serate per ospiti che magari non vanno nei ristoranti dei genitori nel mondo.
E anche di questi tempi, in cui non mancano i festival gastronomici, è difficile trovarne uno in cui così tante star cucinano insieme – e così volentieri. A volte non c’è davvero bisogno di andare in Costa Azzurra, Dubai o Tokyo per avere un assaggio delle stelle del mondo – e avere anche un confronto con le nostre.
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