L’Italia ha mancato al suo dovere di salvare la vita dei migranti

L’11 ottobre 2013 una piccola nave che trasportava circa quattrocento rifugiati illegali, provenienti principalmente dalla Siria, affondò nel Mar Mediterraneo. Nonostante le richieste di aiuto, i servizi italiani competenti sul momento non hanno risposto e non hanno organizzato un’operazione di salvataggio, motivo per cui duecento persone sono annegate. I parenti della defunta hanno avviato un procedimento davanti al Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite, che ieri ha stabilito che l’Italia ha mancato al suo dovere non tentando di salvare vite umane. Il guardiano.

La nave stava lasciando la Libia e si dirigeva verso l’Italia, ma in mare aperto un’altra nave le ha sparato e questa ha cominciato ad affondare. Come accennato, gli italiani non hanno risposto alle richieste di aiuto della nave, ma hanno informato tardivamente la Guardia costiera maltese. A causa della distanza, la nave di salvataggio maltese è arrivata sul posto solo dopo cinque ore, quando la nave che trasportava i migranti era già affondata e metà di loro era già annegata.

L’UNHCR teme che il numero dei rifugiati diretti in Europa possa nuovamente aumentare. La foto è simbolica. FOTO: Dimitar Dilkoff/AFP

L’Italia ha trasferito il problema a Malta

“Se l’Italia avesse risposto immediatamente alle richieste di aiuto e inviato lì le sue navi, queste avrebbero raggiunto la nave che affonda nel giro di due ore. L’incidente è avvenuto in acque internazionali, in un’area ufficialmente coperta da Malta con il suo servizio di salvataggio in quel momento , ma la nave era molto più vicina alla costa italiana e alle navi di soccorso”, ha detto il membro della commissione. Hélène Tigroudja. La Commissione ritiene che, in conformità con il diritto internazionale, l’Italia dovrebbe proteggere la vita delle persone in pericolo in mare e sostenere le operazioni di salvataggio. La commissione ha quindi invitato l’Italia ad aprire un’indagine e a punire i responsabili.

La decisione della commissione è stata resa pubblica nello stesso momento in cui l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) chiede agli Stati membri ulteriori cento milioni di dollari per aiutare e proteggere i rifugiati sulle rotte migratorie verso l’Europa. Si aspettano in particolare un aumento del numero di rifugiati a causa della crescente violenza nel Sahel africano e dello sfollamento di persone dalle zone di conflitto in Etiopia. L’UNHCR intende utilizzare il denaro per sostenere e proteggere i rifugiati e sensibilizzare l’opinione pubblica su tutti i pericoli legati alla fuga verso l’Europa, e invita i paesi lungo le rotte dei rifugiati a garantire viaggi legali e sicuri.

Giuliano Presutti

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