L’Italia ha sequestrato lo yacht più grande del mondo di proprietà dell’oligarca russo Melnichenko

La barca a vela a tre alberi lunga 143 metri e larga 25 metri, alimentata da un sistema di propulsione ibrido di motori diesel ed elettrici oltre al vento, è stata costruita nel 2015 a Nobiskrug, in Germania, e naviga sotto bandiera delle Bermuda . . È considerata la barca a vela più costosa e i suoi piani sono stati preparati dal famoso designer francese Philippe Starck. L’equipaggio conta più di 50 uomini.

Il sequestro della nave segue le sanzioni dell’UE imposte questa settimana al magnate russo dell’energia e dei fertilizzanti Melnichenko.

All’inizio di questo mese, l’Italia ha iniziato a congelare i beni degli oligarchi russi, compreso il sequestro dello yacht di lusso del magnate dell’acciaio Alexei Mordashov. Finora sono stati sequestrati circa 700 milioni di euro di proprietà.

Roscosmos: le sanzioni occidentali potrebbero far crollare la Stazione Spaziale Internazionale

Il capo dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, Dmitry Rogozin, ha avvertito oggi che le sanzioni occidentali contro la Russia potrebbero interrompere la fornitura russa alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e forse addirittura farla crollare. Allo stesso tempo, ha chiesto la revoca delle sanzioni.

Secondo Rogozin, le sanzioni potrebbero ostacolare il funzionamento della navicella spaziale russa Soyuz che rifornisce la ISS. Di conseguenza, potrebbe influenzare il segmento della stazione che aiuta a regolare la sua orbita o a mantenere la direzione corretta, in seguito alla quale la struttura da 500 tonnellate potrebbe “cadere in mare o sulla terraferma”, ha scritto il capo del rapporto. il social network Telegram.

“Il segmento russo si occupa della correzione dell’orbita della stazione (in media 11 volte l’anno) anche per evitare detriti spaziali”, ha spiegato Rogozin. Durante la pubblicazione di una mappa di dove la ISS potrebbe cadere sulla Terra, ha anche sottolineato che è improbabile che accada in Russia.

Roscosmos ha detto di aver già contattato l’agenzia spaziale statunitense Nasa e le agenzie spaziali canadesi ed europee e “chiede la revoca delle sanzioni illegali contro le compagnie russe”.

Già a febbraio Rogozin ha evidenziato il pericolo che la stazione spaziale si schianti sulla Terra allo stesso modo, criticando su Twitter le sanzioni occidentali contro la Russia. La NASA ha annunciato il 1 marzo che stava cercando di trovare una soluzione per mantenere la ISS in orbita anche senza l’aiuto della Russia.

Lo spazio è una delle ultime aree in cui gli Stati Uniti e la Russia stanno attualmente cooperando.

Joachim Femi

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