Meno partigiani e più bugie nelle scuole italiane

Il Ministero dell’Istruzione esita di fronte ai partigiani e alle resistenze, mentre i rappresentanti degli ambienti politici italiani di destra cercano allo stesso tempo di organizzare più attività nelle scuole per far conoscere agli scolari i massacri del dopoguerra e l’emigrazione dei Italiani dell’Istria, del Quarnero e della Dalmazia.

Come abbiamo riportato, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara non ha risposto per molto tempo alle richieste dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi-Vzpi) per il rinnovo dell’accordo in base al quale sostenitori, esponenti di questa organizzazione e storici danno conferenze nelle scuole sugli orrori della Seconda Guerra Mondiale e sulla lotta al nazifascismo. Si tratta di un accordo che non grava sulle casse pubbliche.

Valditara finalmente si degnò di rispondere, anche se forse sarebbe stato meglio insistere sul silenzio. “Le polemiche politiche professionali dovrebbero calmarsi. I valori dell’antifascismo sono anche i miei valori, la resistenza è un valore prezioso”, ha scritto.

Ha giustificato i ritardi dell’accordo dicendo che il ministero sta preparando un accordo che comprenda tutti i partiti partigiani o le organizzazioni combattenti, perché “l’ANPI non ha il monopolio sulla resistenza e i valori della resistenza devono essere patrimonio di tutti. «Per dirla ancora più direttamente: nella Resistenza erano attivi non solo comunisti, ma anche cattolici, liberali e perfino monarchici», conclude Valditara, e non è chiaro cosa sostenesse esattamente queste affermazioni, poiché l’Anpi non riunisce affatto solo membri del partito. resistenza o persone che la pensano allo stesso modo che si sono identificate o si identificano con il comunismo, il che risulta chiaramente dagli statuti di questa organizzazione, dove il comunismo non è menzionato.

Inoltre il sito dell’Anpi, la più grande associazione italiana di combattenti e antifascisti, elenca chiaramente le diverse formazioni partigiane, così che Valditara, che ha dimostrato la sua ossessione per il comunismo solo attraverso i suoi commenti, possa tranquillizzarsi sul pluralismo dell’Anpi.

La prossima settimana in Senato si discuterà sui punti deboli e su cosa si dovrebbe fare nelle scuole per pubblicizzare questi eventi. A questo proposito le iniziative sono fino a tre; sono stati presentati da Roberto Menia (Fratelli d’Italia), Maurizio Gasparri (Attaccante, Italia) e Massimiliano Romeo (Liga). A differenza dell’accordo con l’Anpi, che non prevede costi aggiuntivi, ciascuno di questi accordi prevede tra alcune centinaia di migliaia e un milione di euro. Annualmente.

La più costosa è la proposta di Gasparri, secondo la quale ogni anno verrebbe stanziato un milione di euro per attività attraverso le quali gli studenti delle ultime due classi della scuola secondaria apprenderebbero “la grande sofferenza vissuta dalla nazione giuliano-dalmata dell’Istria”. “(sì!).

Maggiori informazioni nel Primorske dnevnik di oggi (giovedì).

Agnese Alfonsi

"Fanatico di Internet. Organizzatore malvagio. Fanatico della TV. Esploratore. Appassionato di social media amante degli hipster. Esperto alimentare certificato."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *