Dal 1° gennaio al 7 aprile di quest’anno, secondo il Viminale italiano, 28.285 migranti sono sbarcati sulla sponda meridionale della penisola appenninica. Un confronto con i numeri degli arrivi dell’anno scorso ci dice che nei primi quattro mesi di quest’anno, attraverso la sola rotta del Mediterraneo, sono arrivati ​​in Italia almeno quattro volte più migranti. Si tratta di un aumento significativo, che è il risultato di fattori sia esterni che interni, e la reazione al numero a cinque cifre menzionato è stata un campanello d’allarme.

Quello che si legge e si sente è chiedere all’Unione Europea di far sopportare da sola all’Italia tutti gli oneri dell’immigrazione, ma gli ultimi dati pubblicati dall’ufficio statistico europeo Eurostat sui migranti nell’Ue raccontano una storia completamente diversa. Di tutti i paesi europei, l’Italia è quello che accoglie meno migranti, anche se la sua economia ne ha un disperato bisogno.

La quota di migranti per mille abitanti in Italia nel 2021 era “solo” del 5,4. Ciò rappresenta 318.400 immigrati, e il numero è molto inferiore alla situazione in Spagna o in Germania, dove sono stati registrati rispettivamente l’arrivo di 528.000 e 874.000 migranti.

Qualche giorno fa sulle pagine di Primorske dnevnik abbiamo riportato anche il dato allarmante secondo cui nel 2022 sono nati in Italia il numero più basso di bambini degli ultimi 160 anni. La crescita naturale negativa della popolazione ha gravi conseguenze per l’economia e, quindi, per la qualità della vita nel Paese, motivo per cui l’Italia oggi ha bisogno delle mani e dei cervelli di un gran numero di immigrati. . Il fatto che il loro fabbisogno superi di gran lunga la quota autorizzata, recentemente fissata dal governo di Giorgia Meloni, è confermato dall’esito del cosiddetto “click day”, ovvero il giorno della presentazione delle richieste di lavoro dall’estero . I datori di lavoro italiani hanno presentato in breve tempo fino a 252.000 domande, mentre il limite massimo di lavoratori migranti autorizzati nel Paese è stato fissato a 82.705.

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