Non solo in Ucraina, la Guerra Fredda è molto più vicina a noi, sull’Adriatico

Mentre la guerra in Ucraina continua, negli ultimi sei mesi è in corso nel Mar Mediterraneo, in particolare nell’Adriatico, una sorta di “battaglia navale tattica” tra navi russe, americane e altre navi della NATO. Secondo l’ordine di Putin, la flotta russa deve mostrare la sua potenza controllando l’accesso al Bosforo e condizionando le rotte decisive delle navi alleate.

Dal 20 luglio, come riporta in dettaglio La Repubblica, prosegue l’operazione “Blocco dell’Adriatico”, manovra che supera addirittura le ostilità tipiche della ex Guerra Fredda. In questo, capita spesso che le navi di entrambe le parti si sfidino così tanto che a volte può bastare un piccolo errore per iniziare un conflitto.

La spedizione, composta dal cacciatorpediniere Admiral Tributes, dall’incrociatore Varyag e dalla nave spia Vasiliy Tatishchev, si avventurò per la prima volta nell’Adriatico, tra la terra italiana d’Abruzzo e la città italiana di Otranto. L’obiettivo di questa “spedizione” russa era la portaerei nucleare americana Harry S. Truman, nave ammiraglia della NATO nel Mediterraneo. Finora, le navi russe hanno monitorato da vicino le operazioni delle navi degli Stati membri della NATO.

Secondo le nuove istruzioni, le navi russe hanno persino iniziato a ostacolare i movimenti della portaerei nel mare Adriatico. Tutte le navi russe citate, sebbene di origine sovietica e quindi piuttosto vecchie, sono ancora abbastanza rispettabili in quanto sono state modernizzate e dotate di armi più recenti. Per raggiungere ora l’Adriatico, hanno già dovuto salpare da Vladivostok lo scorso dicembre per rafforzare la flotta nel Mediterraneo a causa del conflitto in Ucraina. Le due navi costituiscono un punto di attacco per la Russia, che si sta spostando a ovest dalla Siria e non può più sfruttare i più convenienti sbarchi nel Mar Nero.

Il Varyag è il gemello dell’incrociatore Moskva, affondato dagli ucraini il 14 aprile: trasporta sedici missili a lungo raggio P-1000 Vulcan, che, con una gittata di 500 km e tre volte il suono, sono progettati per distruggere le portaerei americani.

Anche in mare, le cose possono degenerare rapidamente

Come tutto dimostra, l’Adriatico svolge un’importante funzione strategica, perché è molto vicino ai campi di battaglia ucraini: gli aerei delle portaerei americane sono abbastanza vicini da essere coinvolti nei conflitti lì.

Come riportato dall’agenzia di stampa italiana Ansa, in un articolo dello scorso giugno, il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare italiana, ammiraglio Enrico Credendino, ha ricordato che 18 navi russe e due sottomarini con capacità missilistiche si trovavano nel Mar Mediterraneo.

Che sappia mettersi rapidamente nei guai in Adriatico, l’evento di fine luglio ha già dimostrato che l’incrociatore americano Forest Sherman, che naviga anche nel Mediterraneo, si è confrontato con il Varyag e che le due navi si sono trovate ad almeno 100 a km, praticamente faccia a faccia su entrambi i lati Capo Santa Maria di Leuca. Un po’ più a sud c’era la portaerei Truman con quasi 60 caccia F18. Tra questi, il resto della squadra marittima permanente del Gruppo Due della NATO con caccia e fregate delle marine statunitensi, italiane, spagnole, turche e greche si sono riunite per proteggere la portaerei statunitense. La coppia Admiral Tributes e Varjag si è poi allontanata dall’Adriatico nei giorni scorsi e si è diretta verso il Mar Ionio vicino alla costa greca.

fonte: flickr – Piet Sinke

Admiral Tributes è un cacciatore anti-sottomarino per la protezione da attacchi aerei o sottomarini ed è anche in grado di intercettare missili da crociera. La Varyag e l’Admiral Tribute sono in realtà navi da guerra della flotta russa del Pacifico.

La Russia controlla i rifornimenti dalla Siria e dall’Egitto usando le navi

Un’altra formazione russa sta navigando nel Mediterraneo, composta da un incrociatore di classe Slava, quattro navi e due sottomarini di classe Kilo equipaggiati con missili Kalibr a lungo raggio. Questo gruppo si muove tra Tartous in Siria (l’unica base russa nel Mediterraneo, dopo la chiusura del Bosforo alle truppe militari) e pattugliamenti in mare tra il Bosforo e Suez, ovvero le rotte che consentono a Mosca di esportare petrolio e altro materiali provenienti da paesi non soggetti a embargo internazionale.

Le navi dei membri della NATO e della Marina di Mosca si sfidano costantemente a brevissime distanze. Tra i 60 ei 90 aerei decollano ogni giorno da Truman per varie missioni di pattugliamento, che dovrebbero rassicurare anche gli alleati europei. Tra pochi giorni questa portaerei americana sarà sostituita dalla George HWBush.

fonte: itw news – youtube

La portaerei Harry S. Truman è lunga 333 m, larga 78 m e alta 74 m. Può ospitare circa 90 aerei con quattro ascensori di 360 metri quadrati per spostare gli aerei tra la cabina di pilotaggio e l’hangar. Sposta quasi 97.000 tonnellate in carico di combattimento e può ospitare 6.250 membri dell’equipaggio.

fonte: foto della US Navy

La portaerei George HW Bush è lunga solo 333 metri e disloca anche oltre 100.000 tonnellate, il che la rende una delle più grandi navi da guerra del mondo. La sua velocità massima supera i 30 nodi; alimentato da due reattori nucleari, può funzionare per più di 20 anni senza fare rifornimento.

Agnese Alfonsi

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