Ogni paese ha il suo “sud”, l’italiano grazie al calcio e il Napoli torna a credere in se stesso

Forse nelle ultime recensioni di calcio ho sottolineato soprattutto i lati negativi del calcio, ma il fatto è, ovviamente, che questo sport evoca anche molti momenti belli e indimenticabili.

Del resto, si evince anche dal racconto che segue che il calcio è più di un semplice sport e talvolta guarisce ferite da altri traumi ad un territorio, che potremmo vedere anche nell’esempio più attuale a Napoli.

Napoli, la città più grande del sud Italia, attendeva da 33 lunghi anni il titolo di miglior campionato italiano di calcio d’élite di ieri. A parte loro, solo lo Schalke 04 tedesco ha superato i giganti del calcio, la prima inseguitrice, la Lazio, a cinque turni dalla fine. andare.

A Vidmo, con un pareggio per 1:1 contro l’Udinese, ha finalmente e teoricamente conquistato lo scudetto. 15.000 “napoletani” hanno esultato con la squadra già al Vidmo, stadio gremito intitolato a Diego Armando Maradona, ea Napoli, nonostante la partita si giocasse all’estero e si guardasse la partita sul maxischermo, la coppa era gremita e ha accolto il titolo dei loro preferiti altrettanto forti. Tutto si è riversato nelle strade di Napoli, dove i video qui sotto parlano in modo eloquente di quello che sta succedendo.

I fuochi d’artificio hanno illuminato a più riprese il cielo di Napoli e la parte principale della festa post partita si è svolta in Piazza del Plebiscito vicino al porto. Durante la notte, più di 200 persone sono state ricoverate per il trattamento delle ferite riportate durante la celebrazione, che vanno dalle coltellate alle ustioni da petardi e attacchi d’asma per l’inalazione di fumo dalle torce.

Maradona sa quanto è grande questa vittoria

Ma se mettiamo da parte tutte queste cose, possiamo vedere che la vittoria del Napoli è molto più di una semplice vittoria per una delle squadre della Serie A, come viene chiamato il campionato di calcio italiano. Innanzitutto perché il club e la città sono indubbiamente legati a Diego Armando Maradona. Il primo e fino a quest’anno gli ultimi due titoli sono stati vinti per la prima volta dalla squadra del Vesuvio sotto la direzione del virtuoso argentino. La vittoria dei napoletani arriva pochi mesi dopo la grande vittoria dell’Argentina in Qatar (di cui abbiamo parlato nella telecronaca Una storia per la storia del calcio che non poteva finire diversamente), dove in molti hanno puntato il dito contro il virtuoso argentino, scomparso due anni fa, e che è ancora presente anche sulle bandiere dei tifosi del Napoli e sui graffiti e sui monumenti nel centro della città.

Fu Maradona a dire quando vinse il primo scudetto italiano con il Napoli nel 1987: “Abbiamo vinto per questa gente, per questa parte d’Italia dimenticata. Se sapessi cosa ci dicevano durante le partite, allora sapresti cosa significa questa vittoria per noi e per questa gente”.

Molte cose sono cambiate in 33 anni, ma il fatto è che gli italiani fanno ancora molta fatica a varcare mentalmente la linea virtuale che separa il nord dal sud del Paese. Il Nord, da sempre economicamente più ricco e ordinato, e il Sud, largamente controllato dalla mafia, socialmente più debole e disordinato. Tutto ciò significa, ovviamente, che i settentrionali vanno al sud solo per le vacanze, e molti “meridionali” devono pensare a lavorare al nord, volenti o nolenti.

I napoletani quindi sapevano benissimo perché, accanto al plastico di croci e tombe per l’intero campionato italiano, con cui già domenica festeggiavano una vittoria quasi teorica nel campionato italiano, hanno scritto le parole: “Dolore interiore per tutta l’Italia, ma dopo tanti anni vi abbiamo inchiodati tutti sulla croce”. Quel dolore è finalmente emerso ieri quando i tifosi dell’Udinese hanno attaccato i tifosi del Napoli in festa a centrocampo.

Come Maradona negli anni dal 1986 al 1990, gli eroi del Napoli di quest’anno, principalmente Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia, hanno dovuto ascoltare i cori che anche l’argentino ha ascoltato sugli spalti: “O Vesuvio, lavali”, “Anche i cani scappano, arrivano i napoletani”, e leggi le iscrizioni “Colore” (quelli con il colera), “Stiamo aspettando il giorno in cui il Vesuvio farà il suo dovere”

“Se ce la fa il Napoli, ce la facciamo anche noi”

Dopo decenni i napoletani sono riusciti a contrattaccare e conquistare il titolo, che in termini calcistici rappresenta sicuramente un’occasione definitiva per i club del sud per staccarsi definitivamente dal mero fornitore di buoni calciatori per i club del nord Italia, come Pep Interista mostrato molto fortemente nel video qui sotto.

la vittoria porta anche la soddisfazione che i “nordici” hanno di battere le mani a denti stretti, e significa anche l’opportunità che possano mostrare il loro dominio nel proprio paese almeno in una cosa. Come ha scritto su Twitter l’eurodeputato pugliese Massimiliano Stellato: “Quando vince il Napoli o qualsiasi altra squadra del sud, la vittoria non è la stessa delle vittorie di Juventus, Inter o Milan. Il sapore della vittoria è diverso, dopo il riscatto, dopo la rivincita. Con la vittoria del Napoli, chiunque sia come noi – superbi terroni” (un insulto per un meridionale) vince.

I saluti di altri club, le dirette rivali della Salernitana, il Lecce pugliese, il Palermo siciliano e il Catania dimostrano anche che questa non è solo una vittoria calcistica del Napoli. Avrete probabilmente notato che hanno tutti una cosa in comune, soprattutto, che tutti i club citati sono del sud e che tutti lo sottolineano nei loro saluti: “Vince il Napoli, vince il Sud” (vittoria di Napoli, vittoria del sud). Abbiamo visto ieri, e continueremo a vedere nelle settimane a venire, che effetto ha questa sentenza sui napoletani. “Se il Napoli può farlo, possiamo farlo anche noi”. “Ora possiamo mettere di nuovo da parte la sensazione di vergogna“, in questi giorni si sono sentite grida di speranza e di orgoglio. Per molti questo successo dimostra che il Sud non è solo una vittima, ma può essere protagonista. Che ha una storia, talento e anche una passione tanto necessaria.

Molti diranno che il calcio non può fare un simile salto nella testa delle persone, altri, come già sta accadendo in questi giorni in Italia, negheranno che la vittoria del Napoli non sia altro che una vittoria calcistica, ma il fatto è che è un calcio Napoli è colei che riporta il sud Italia sulla mappa, e con esso anche il sud nella corrente principale della vita quotidiana italiana.

Edoardo Romano

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