Perché Janša idolatra l’estrema destra italiana Giorgio Meloni, mentre Anže Logar lo prende in giro

Slovenia

Igor Krsinar
02 ottobre 2022 20:00

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| Aggiornamento: 9:55 / 04.10.2022

Il campione dell’SDS Janez Janša idolatra l’estrema destra italiana Giorgio Meloni, che si opponeva al ritorno della Casa Nazionale a Trieste, chiama le Tigri terroristi e usa ancora simboli fascisti.

Dopo i rapporti alquanto tesi con il primo ministro ungherese Viktor Orban, la vede come un nuovo alleato politico. Da diversi anni l’SDS ha lasciato la cerchia dei partiti popolari europei moderati per orientarsi verso i conservatori estremisti di tipo polacco, guidati da Meloni a livello europeo.

Sebbene affermi che il fascismo è una cosa del passato per loro e ora sono un partito conservatore moderno, non si è mai completamente allontanato dai simboli fascisti. Alla fine dello scorso anno, i media italiani hanno annunciato come i Fratelli d’Italia si siano salutati con la mano destra alzata durante l’incontro di Napoli.

Il simbolo del loro partito è ancora la fiamma con il tricolore italiano, che era il simbolo del movimento sociale italiano, e ancor prima dei fascisti italiani. Inoltre, il suo motto è sempre Dio, Patria, Famiglia!, che era uno slogan fascista. Inoltre, Melonieva continuava a gridare ai raduni di essere la protettrice di Dio, della patria e della famiglia.

Tutto questo a quanto pare non infastidisce Janša, tanto da non sostenere con tanto fervore la “prima sorella d’Italia”. Tanto più che la senatrice di lunga data del Pd Tatjana Rojc, l’unica slovena eletta al parlamento italiano, è preoccupata anche per la vittoria del partito postfascista.

D’altra parte, il sostenitore straniero di Janš, l’avvocato Damijan Terpin, difende Melonijeva dalle accuse di post-fascismo e la identifica con i post-comunisti sloveni. Come ce lo ha giustificato e perché non si aspetta dal nuovo governo un cambio di politica italiana nei confronti della minoranza slovena.

Scriviamo anche di chi sono gli alleati europei di Giorgia Meloni e di come Janez Janša collabora con loro, dell’agenda politica adottata dall’SDS, che ha compiuto una sorta di transizione dall’ex partito socialdemocratico di Jože Pučnik a un conservatore di estrema destra partito che applaude alla vittoria dei neofascisti.

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Foto: copertina – Reporter n° 40, 2022

Agnese Alfonsi

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