Più verde con l’elettrificazione degli ormeggi

Il porto di Trieste, come altri porti europei, affronta la sfida di diventare più “verde”. L’Autorità Portuale di Trieste punta da un lato al raddoppio della capacità ferroviaria del porto e, dall’altro, a garantire un’efficiente infrastruttura energetica per l’alimentazione dalla banchina. I partecipanti alla consultazione tenutasi presso la sede dell’Iniziativa centroeuropea hanno convenuto che la transizione verde è la nostra unica via da seguire. Stefano Sorriani, docente di Geografia economica e politica all’Università di Venezia, ha spiegato quali sono i modelli e le tendenze, cosa ci porta la rinnovata strategia europea per la finanza sostenibile, qual è il piano italiano per la ripresa e la resilienza, quali sono le misure per la carbon neutrality fino al 2050 Cà Foscari, Giancamillo Marino, esperto di energie rinnovabili, Zeno D’Agostino, presidente del sistema portuale dell’Adriatico Orientale Zeno, Bruno Zvech, direttore generale dell’Accademia Nautica dell’Adriatico e Fabio Scoccimarro, responsabile ambiente nel governo regionale.

Quest’ultima ha ricordato che la Provincia e l’Autorità portuale hanno concluso un accordo sulla tutela dell’ambiente. Un passo fondamentale verso una politica più ecologica sarà anche l’elettrificazione di tutti gli ormeggi delle navi. Come ha detto l’assessore provinciale, il porto potrà realizzare infrastrutture energetiche con i fondi del programma di ripresa e resilienza. “Dopo la chiusura dell’acciaieria di Shkeden, molti cittadini hanno cominciato a chiedersi quale impatto abbiano sull’ambiente le navi, in particolare le navi passeggeri, che sono sempre più ormeggiate nel porto di Trieste. L’elettrificazione dei porti potrebbe risolvere il problema dell’inquinamento ambientale Certo, potremo raggiungere i risultati sperati nella nostra regione solo collaborando con i gestori del sistema elettrico”, ha affermato Scoccimarro, che conta sul governo per incentivare gli stabilimenti nazionali che producono celle solari, riducendo così l’energia del Paese dipendenza da un solo straniero.

Joachim Femi

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