Mentre l’opposizione parla di vergogna per l’Albania, il premier Edi Rama la accusa di fare giochi sporchi, poiché ha sempre condannato il genocidio.
La risoluzione su Srebrenica è stata proposta dai membri del Partito Democratico d’Albania, un partito di opposizione guidato dall’ex Primo Ministro e Presidente Sali Beriša. Ma sono rimasti senza discussione né voto. Come si suol dire, questi sono giorni tristi per l’Albania, perché secondo loro i socialisti stanno chiaramente facendo un favore al presidente serbo Aleksandar Vučić.
L’opposizione critica anche il fatto che la politica in Albania non è mai stata così prima antialbanese come adesso, quando è guidata dai socialisti con il primo ministro Rama. Si chiedono se Rama, che ha stabilito relazioni più amichevoli con Vučić, e i due paesi stiano cooperando anche nell’ambito di iniziative Balcani aperti, cambia anche il giudizio sui crimini serbi in Kosovo.
In risposta sui social media, il Primo Ministro ha scritto che chi sa perché è stata presentata la risoluzione e cosa c’era scritto in essa sa anche che non si trattava affatto di una risoluzione, ma di un gioco sporco ma brutto di Beriša, che è negli Stati Uniti Stati. indesiderato a causa della corruzione e dell’indebolimento della democrazia.
Rama dice di essere dispiaciuto per le persone colpite dall’incidente. Alcuni dei suoi colleghi erano ancora più duri. Berisha è accusato di aver tentato di risorgere dalla tomba politica attraverso le ossa di Slobodan Milošević, il macellaio di Belgrado, e di non avere il potere di introdurre simili risoluzioni, tra l’altro, perché è lui che ha violato le sanzioni contro il regime di Milošević e, come si suol dire, ha partecipato indirettamente a crimini.
Ciò che sta accadendo è principalmente il risultato di calcoli politici interni. Il partito al governo ha annunciato che l’11 luglio si terrà una sessione straordinaria del parlamento per commemorare l’anniversario del genocidio, ha affermato il leader del gruppo parlamentare intaglio Balla ha aggiunto che l’Albania ha sempre condannato il genocidio. Lo condanna oggi e continuerà a condannarlo in futuro, e lo Stato ha anche accolto con favore tutte le condanne degli autori e dei promotori di questo crimine dinanzi al Tribunale dell’Aia.
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