Durante i primi otto mesi di quest’anno, mentre il governo è guidato da una donna di 46 anni Giorgio Meloni, in Italia, il numero di arrivi di migranti clandestini è raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le sue idee sulla politica migratoria, che aveva e può ancora avere come estrema destra, rimangono idee, soprattutto perché in questo ambito, come nel caso dell’UE e dell’euro, ha dovuto posizionarsi su una base realistica. Oggi l’economia italiana e i fondi pensione hanno urgente bisogno di migrazione. Prima di diventare la prima donna primo ministro italiano lo scorso autunno, era considerata una delle più grandi oppositrici dell’immigrazione nell’UE. Era una sostenitrice della teoria della Grande Migrazione, secondo la quale “l’élite globale” vuole spostare gli africani in Europa, compresa l’Italia.
Molti visti di lavoro
Ma se vuole guidare l’Italia con successo, deve trovare soluzioni invece di fare da capro espiatorio i problemi che l’estrema destra vede come quelli dei migranti. L’Italia, tuttavia, attraversa una fase di stagnazione economica da un quarto di secolo e ha uno dei tassi di natalità più bassi al mondo, insieme a Giappone, Grecia e Corea del Sud. Solo nell’ultimo decennio il numero degli italiani è diminuito di 1,5 milioni. Secondo Politico, 39 province su 107 hanno più pensionati che dipendenti. Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha recentemente avvertito che nessuna riforma pensionistica avrebbe avuto successo con l’attuale tasso di natalità.
La Meloni tenta di aumentare la natalità, ma gli imprenditori che in gran parte la sostengono non possono aspettare vent’anni. Deve agire ora, poiché nell’economia italiana mancano sempre più idraulici, elettricisti e badanti, nonché lavoratori stagionali nell’agricoltura e nel turismo. Nei prossimi tre anni prevede di rilasciare 452.000 visti di lavoro.
Fallimento della lotta alle migrazioni
Appare ancora pubblicamente come una politica che si batte per ridurre il numero degli arrivi clandestini in Italia. Ma non ci riesce. Malgré toutes les mesures prises par son gouvernement, l’immigration illégale en provenance de Tunisie a considérablement augmenté cette année et il y a déjà eu 114 000 entrées illégales en Italie cette année, soit deux fois plus qu’à la même période l’année ultima. Ad agosto erano il 40% in più rispetto a luglio.
Non ha aiutato il fatto che la Meloni fosse in Tunisia con il primo ministro olandese a metà luglio. Marc Rutte e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha firmato un accordo sulla detenzione dei migranti africani con il presidente locale Kais Saied in cambio di oltre 100 milioni di euro di aiuti e 900 milioni di euro di prestiti soggetti al rispetto delle condizioni del Fondo monetario internazionale. Saïed preferirà ovviamente appoggiarsi all’Arabia Saudita, che gli offre un prestito senza interessi di diverse centinaia di milioni e poco meno di cento milioni di euro in aiuto incondizionato. Per Meloni, che rimane molto popolare tra gli elettori di destra, ora è importante che l’UE raggiunga un accordo simile con i golpisti dopo il colpo di stato di luglio in Niger, come ha fatto con il presidente deposto. Mohamed Bazoum sulla detenzione dei migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana.
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