Prosciolto perché il palpeggiamento della studentessa “non è durato abbastanza”

Molti giovani in Italia hanno espresso sdegno sui social media nei giorni scorsi dopo che un tribunale di Roma non ha punito un bidello che palpeggiava una ragazza di 17 anni in una scuola superiore perché il suo gesto “non è durato abbastanza. ” Secondo i giudici non si è trattato di un atto criminale, perché il tocco è durato meno di dieci secondi.

Une étudiante de 17 ans dans l’un des lycées de Rome a décrit comment elle montait les escaliers vers la salle de classe avec un ami en avril dernier lorsqu’elle a senti quelqu’un descendre son pantalon et toucher ses fesses et ses sous- vestiti. Quando si è girata, ha visto un custode di 66 anni, che ha poi denunciato alla polizia. Il custode ha ammesso l’atto, ma ha detto che “stava solo scherzando”.

Ciò che impiega meno di dieci secondi non è reato?

La Procura del tribunale di Roma ha chiesto una condanna a tre anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale, ma la scorsa settimana il bidello è stato assolto dalle accuse. Secondo i giudici, l’episodio “non ha costituito reato perché è durato meno di dieci secondi”, riferiscono le agenzie di stampa estere.

Da quando è stata resa pubblica la sentenza “per tentativi ed errori a breve termine”, i giovani di tutta Italia hanno scritto in massa dell’incidente sui social media, spesso taggando i loro post con l’hashtag #10seconds. Alcuni hanno pubblicato video di se stessi che guardano dritto nella telecamera e si toccano le parti intime per dieci secondi.

Pubblicando il video, uno ha scritto: “Chi ha deciso che dieci secondi non erano abbastanza? Chi conta i secondi mentre vieni molestato? Gli uomini non hanno il diritto di toccare il corpo delle donne senza il loro consenso, nemmeno per un secondo, figuriamoci cinque o dieci secondi.

Anche una vittima si è fatta avanti, scrivendo di essersi sentita tradita due volte: dalla scuola e dal sistema giudiziario. “Mi sembra di aver sbagliato ad affidarmi alle istituzioni. Non è un diritto”, ha scritto la studentessa, che temeva che la decisione del tribunale potesse scoraggiare ragazze e donne dal denunciare in futuro le molestie sessuali.

Dati recenti dell’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali (FRA) mostrano che il 70% delle donne italiane che hanno subito molestie tra il 2016 e il 2021 non le ha denunciate. Molti giovani hanno anche messo in guardia sulla natura radicata delle molestie sessuali nella società italiana.

Sofia Folliero

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