Igor Krsinar
29 aprile 2023 6:00 di mattina
| quattrocentonovantasette
| Aggiornato: 7:16 / 29/04/2023
Il campione SDS Janez Janša sarà uno dei relatori alla Conferenza di azione politica conservatrice del CPAC il 4 e 5 maggio a Budapest, dove è stato invitato dal suo mentore politico e mecenate finanziario, il primo ministro ungherese Viktor Orban.
Chi pensava che dopo l’inizio della guerra in Ucraina i rapporti tra i due politici si fossero deteriorati, perché si trovavano su fronti opposti, si sbagliava di certo. Subito dopo capodanno si sono conosciuti a una cena a Jezerski, dove Orban e la moglie sono andati in vacanza, ma ora lui se ne va Jansa in Ungheria.
Certo, tra i nomi eminenti attesi alla conferenza non ci sono attuali presidenti o primi ministri dell’UE, la posizione più alta tra gli ospiti sarà il primo ministro georgiano Irakli Garibashvili, ma la Georgia non è un membro dell’UE.
Dall’altro, oltre a Janša, ci sarà un altro ex primo ministro – Andrej Babiš della Repubblica Ceca, che, oltre a Orban, è considerato un politico filo-russo. È stato sconfitto alle elezioni parlamentari da Petr Fiala, che si è recato a Kiev poco dopo l’inizio della guerra con Janša e il suo collega polacco Matusz Morawiecki e il leader del partito al governo polacco, Jaroslaw Kaczynski. Certo, non sarà a Budapest.
Tra gli oratori filo-russi c’è il nazionalista serbo Jovan Palalić, che ha scritto di non aver paura del (presidente degli Stati Uniti) Joseph Biden. Per questo sarà presente anche Mark Meadows, capo dello staff di Donald Trump. Ci sarà anche Eduardo Bolsonaro, figlio dell’ex presidente ultraconservatore brasiliano Jair Bolsonaro.
I politici europei saranno membri dei gruppi di estrema destra Identità e Democrazia (ID) e Conservatori e Riformisti Europei (ECR). Tra i relatori ci saranno anche il presidente del partito ID Gerolf Annemans e il vicepresidente dell’ECR Hermann Tertsch. È interessante notare che la presidente del partito Giorgia Meloni, altrimenti primo ministro italiano, non ha trovato il tempo per Orban, probabilmente a causa della sua posizione filo-russa.
Il presidente della Lega e vicepresidente del governo italiano, Matteo Salvini, anche lui tifoso di Putin, non ha tempo per l’amico ideologico, ma ha preferito mandare a Orban il deputato Simone Billi. Anche la nazionalista francese Marine Le Pen non verrà, non manderà nessuno alla conferenza. Verranno i leader di due partiti di estrema destra, il presidente dei liberali austriaci, Herbert Kickl, e il vicepresidente del partito fascista spagnolo VOX, Jorge Buxade.
Jože Pučnik, il fondatore del Partito socialdemocratico sloveno, che ha ceduto la guida a Janez Janša nel 1993, deve rivoltarsi nella tomba accanto a queste personalità “eminenti” con cui Janša si recherà a Orban. Tanto più che anche alcuni intellettuali stranieri sono disgustati.
Ad esempio, il politologo ceco Aleš Michal ha richiamato l’attenzione sulla mappa della Grande Ungheria (ex Ungheria), che comprendeva anche il territorio sloveno: “Andrej Babiš, leader del partito ANO, che è membro del partito liberale europeo Rinnova l’Europa, lo farà partecipare anche alla conferenza CPAC a maggio. E un’altra (inaspettata) sorpresa: arriverà anche Janez Janša. Secondo questa mappa, il suo paese fa parte del territorio ungherese.
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