Certo, non è solo un duello tra compagni di club Messi – Mbappe, anche se giustamente sotto i riflettori. Ecco una serie di altri scontri nel tag team scontro che deciderà l’esito della finale di domenica, che prenderà il via al Lusail Stadium alle 16:00. Trasmissione su TV SLO 2 e MMC! Sul vincitore in tribuna non ci saranno dubbi, visto che gli argentini contano su un rapporto di almeno 5:1, se non 10:1.
Terzo titolo per chi?
Argentina 1978 e Messico 1986 hanno visto trionfare gli argentini. Francia 1998 e Russia 2018 hanno visto i francesi festeggiare. Allo stesso tempo sono nella storia del calcio bianco blu perdendo le finali in Uruguay 1930, Italia 1990 e Brasile 2014. Blu ha perso la finale di Germania del 2006 ai rigori tra i due titoli.
Seconda chance per Messi e Di Maria
Il capitano Lionel Messi e il suo connazionale di Rosario hanno avuto la loro seconda possibilità a Doha Angelo Di Maria, che non ha potuto giocare la finale con la Germania per infortunio, ma ora è almeno pronto per uscire dalla panchina. Per Messi è la settima finale con L’Albicelestene ha presi solo due, ed entrambe le volte è stato Di Maria a decidere, e curiosamente, entrambe le volte con un pallonetto: su Giochi Olimpici 2008 a Pechino e via Vai in America 2021 in Brasile.
Un incontro storico per i Deschamps blu
Blues con i dieci campioni del mondo di quattro anni e mezzo fa, vogliono diventare i primi difensori vincenti del titolo, da quando il Brasile ha difeso la vittoria contro la Svezia nel 1958 in Cile nel 1962. Prima di allora, solo l’italia aveva vinto due campionati a casa. nel 1934 e in Francia nel 1938. I Bleus furono guidati entrambe le volte dagli italiani da Vittorio Pozzo, la cui impresa può essere eguagliata da Didier Deschamps, che a sua volta issò la statua d’oro con il globo come capitano della prima squadra del campionato francese.
FINALE, oggi alle 16:00:
ARGENTINA – FRANCIA
La storia degli scontri diretti dei Mondiali è iniziata con il primo in Uruguay 1930, ma il terzo incontro del Mondiale precedente è fondamentale per la storia della finale di Qatar 2022. Il 30 giugno 2018, la partita degli ottavi di finale è stata tenutosi a Kazan, che si è rivelato l’incontro più spettacolare dell’intero torneo e l’unica volta in cui i futuri campioni sono rimasti indietro.
Un thriller di due palle perse e sette gol
Dopo il primo rigore della Francia, sfruttato da Antoine Griezmann, è seguita la prima palla persa. Di Maria ha pareggiato prima dell’intervallo e all’inizio del 2° tempo l’Argentina si è portata in vantaggio per 2:1 con il gol di Gabriel Marcado. Ma il vantaggio è durato solo nove minuti prima che Benjamin Pavard pareggiasse con il miglior gol del torneo, seguito da uno spettacolo dell’allora 19enne Kylian Mbappé e da due gol dopo incredibili sprint. Sergio Agüero ha attenuato la sconfitta nei minuti di recupero. Capitan Messi ha fornito due assist per il gol ma non è bastato. (punti salienti del gioco)
Degli attuali giocatori argentini, Tagliafico, Otamendi, Di Maria e Messi hanno giocato nel 4-3-3 a Kazan, e Acuña e Dybala si sono seduti sulla panchina di coach Jorge Sampaoli. In Francia, come detto, Didier Deschamps ha portato in Qatar dieci campioni, capitan Lloris, i difensori Pavard, Varane e Lucas Hernandez (ora infortunato) e gli attaccanti Griezmann, Mbappé e Giroud si sono aggiudicati una vittoria spettacolare.
La strada per la finale – Argentina
Sotto la finale – Francia
PARTITE CHIAVE DELLA FINALE
1° allenatore: Lionel Scaloni – Didier Deschamps
Sotto Lionel Scaloni, è un’altra Argentina. L’anno scorso, dopo 28 anni, ha vinto di nuovo il titolo continentale, dopo una sconvolgente sconfitta iniziale ha giocato meglio partita dopo partita. Tradotto in numeri: una sconfitta nelle ultime 42 partite!
Il capitano sorride, i tifosi sono rumorosi e credenti, ma allo stesso tempo non chiedono la vittoria, si stanno godendo il momento con la squadra, come incoraggia il 44enne allenatore.
Con la sua La Scaloneta, Scaloni non ha problemi ad adattare formazione e undici all’avversario. Altrimenti preferisce giocare in 4-3-3, ma il successo contro l’Olanda è stato portato dal sistema 5-3-2, mentre ha vinto la Croazia in 4-4-2. Tutti tranne Papu Gomez sono sani e pronti a giocare.
Per dieci anni, Didier Deschamps ha guidato la Francia e sfida ancora le critiche interne che, data l’immensa ricchezza di talenti, non ha giocato abbastanza attraente, offensivo e interessante. Per il resto sono partiti intraprendenti, ma Inghilterra e Marocco hanno lasciato il possesso palla e hanno preferito usare transizioni veloci e contropiedi. Più noioso ma efficace.
Il freddo ha scosso i giocatori, ma tutti i 24 giocatori erano presenti per la sessione di allenamento finale, anche se si è ipotizzato se si trattasse semplicemente di un inganno. Alla fine si sparse la voce che avrebbero giocato anche con un falso nove, cioè senza ancore Giroud. Ma è improbabile che Deschamps corra un rischio e abbandoni il collaudato 4-2-3-1 per la finale.
2° capitano contro patch: Lionel Messi – Varane + Tchouameni
È vero che Leo Messi cammina di più, ma corre anche di più con la palla, con cui continua a dilettarsi. Un passaggio tra le gambe di Nathan Ake per il gol di Molina contro l’Olanda o una giostra per Guardiola e il 3-0 finale contro la Croazia. Chi è stata la vittima più grande? I difensori centrali che lo hanno circondato.
Il compito più difficile del mondo spetta a Raphael Varane, che spera di ottenere un assist decisivo dal centrocampista difensivo. Aurélien Tchouaméni guida il torneo con 12 intercettazioni. Ma Messi non è solo un palleggiatore e un passante, ma anche un tiratore. Per il resto ha segnato quattro gol da 11 metri (su cinque), ma comunque, con 14 tiri in porta, è l’attaccante più pericoloso.
3a guardia contro Superstar: Nahuel Molina – Kylian Mbappé
I difensori del fianco destro sono i guerrieri chiave contro la Francia, mentre affrontano il primo attaccante dei campioni. Kyle Walker e Achraf Hakimi sono riusciti a limitare le penetrazioni distruttive con gli assist Donatelle, ma alla fine è stato Mbappé a ridere per ultimo. Nonostante la stretta copertura e l’acquisizione, lo era finalmente coinvolto in tre dei quattro gol della Francia in quarti di finale e finale.
Anche Nahuel Molina gioca molto in attacco e conosce bene i compiti difensivi dell’Atletico. Da un lato deve chiudere lo spazio per l’attaccante, ma dall’altro gli si apre lo spazio per vivere le proprie avventure nella metà opposta.
4. Motore contro cervello: Rodrigo De Paul – Antoine Griezmann
Tutto il piano tattico dei due allenatori si spezzerà nel mezzo. Griezmann brilla nel suo nuovo ruolo di regista puro, creando un record di 21 occasioni per i suoi compagni di squadra e ha gli assist per i gol più attesi di tutti (xA 3.54). Di fronte a lui c’è De Paul come corridore che copre le spalle di Messi e allo stesso tempo distribuisce la palla in avanti. Ha avuto 121 passaggi riusciti nell’ultimo terzo d’attacco del campo.
5° portiere contro i “Nove”: Emi Martinez – Giroud o Álvarez – Lloris
I centravanti delle due finaliste sono i secondi capocannoniere nelle rispettive nazionali e nel torneo con quattro gol ciascuno. Olivier Giroud ha chiuso Russia 2018 senza un tiro in porta, ora a 36 anni segna e trema, purtroppo solo un gol per lui in semifinale. Una minaccia costante per i palloni alti, con cui gli argentini hanno faticato contro australiani e olandesi. Emiliano Martinez può far rotolare la lingua e gestire una solida difesa, ma ha subito troppi gol per la qualità dei tiri avversari.
Inizialmente giocatore di riserva, ora ottimo compagno d’attacco di Messi. Julian Álvarez gioca in un’area più ampia rispetto a Giroud e ha un impatto insolito sugli avversari con la sua presenza. Con il ragno in campo, l’Argentina non ha subito gol, ma ha segnato 11 su 12 contemporaneamente. Il capitano francese Hugo Lloris è famoso per la sua tendenza a commettere a volte grossi errori, soprattutto nella finale di Mosca ha regalato un gol a Mandžukić, e in Qatar ha brillato nelle ultime due partite, e in semifinale è rimasto imbattuto in finale. il torneo per la prima volta.
ARGENTINA | FRANCIA | |
gol nel torneo | 12 | 13 |
obiettivi attesi (xG) | 12.22 | 11.92 |
tentativi di tiro/gioco | 13.3 | 15.3 |
tiri in porta/partita | 6.2 | 5.5 |
possesso palla medio | 57,8% | 52,7% |
successo medio del passaggio | 86,7% | 85,6% |
replay/partita | 6.2 | 8.7 |
posizioni/partite proibite | 3.2 | 2 |
falli commessi contro di loro/la partita | 16.2 | 10.3 |
falli commessi/partita | 12.3 | 8.3 |
carte: gialle/rosse | 12/0 | 5/0 |
duelli aerei/partita vinta | 12.7 | 14 |
discorso/gioco | 16.7 | 19.8 |
ruba/gioco | 7 | 11.2 |
colpi consentiti/gioco | 5.7 | dieci |
gol subiti attesi (xGA) | 2.40 | 6.82 |
gol subiti nel torneo | 5 | 5 |
Un indicatore statistico più favorevole in grassetto. Fonte: Opta/WhoScored
Equilibrio dalla parte dei galli gaelici, ma…
Secondo i dati statistici, la Francia è leggermente avanti con 9:7. La forza offensiva di entrambe le squadre è estremamente uniforme, ma in difesa i campioni in carica divergono tranne che nell’elemento chiave: i tiri in porta sono consentiti.
Pronostico di finale in parità, confermato anche dai bookmaker, dove l’Argentina è in leggero vantaggio con quota 2,75, mentre le possibilità di vittoria della Francia sono 2,8. In termini di percentuali, potremmo quindi illustrare: 51:49 a favore dei campioni del Sud America.
Nel sondaggio MMC, il rapporto è diverso e più chiaro dalla parte di La Albicelesta con un rapporto di 59:41.
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