Il pericolo che la minoranza slovena possa ritrovarsi senza il suo rappresentante al parlamento italiano deriva dal fatto che le elezioni legislative anticipate, indette per il 25 settembre in Italia dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, si svolgeranno nell’ambito di la nuova legge elettorale. Con esso diminuisce il numero dei parlamentari, conseguenza anche della Regione Friuli-Giulia (FJK), dove risiede la maggioranza degli sloveni.
Dal 1963 è stato garantito un posto per un rappresentante sloveno nel parlamento italiano e la rappresentanza slovena era finora possibile solo dai partiti di centrosinistra e di centrosinistra, in particolare il Partito Democratico di centrosinistra e i suoi predecessori , se ne parla all’ufficio degli sloveni all’estero e nel mondo nell’introduzione spiega Rudi Pavšič, esperto collega della senatrice italiana e slovena di Trieste Tatjana Rojc.
È convinto che attualmente solo il Partito Democratico possa garantire la rappresentanza slovena. “Il tempo è estremamente breve, poiché le liste dei partiti con i candidati saranno determinate già la prossima settimana”, ha detto, osservando che nella regione FJK, molto probabilmente la destra riceverà la maggioranza dei voti.
Chiama per un posto garantito per il rappresentante sloveno
Nel caso in cui il candidato sloveno non venisse eletto, i presenti si sono chiesti come agirebbe lo Stato italiano sulla base dell’articolo 26 della Legge di Protezione, che lo obbliga a garantire la rappresentanza agevolata della minoranza slovena in entrambe le camere del parlamento.
“L’articolo 26 dà una definizione molto vaga, con la quale, purtroppo, non ci siamo confrontati così da vicino fino al momento in cui è avvenuta la riforma, che ha previsto l’abolizione della rappresentanza parlamentare a Roma”, disse il senatore Rojc.
Ricorda di aver recentemente presentato anche una proposta legislativa di riforma costituzionale, che avrebbe assegnato un seggio permanente a un rappresentante sloveno. “Purtroppo non c’era abbastanza tempo per prendere in considerazione la riforma costituzionale e nel frattempo il governo è caduto”, ha aggiunto. lei dice.
Nonostante ciò, ha chiesto ancora oggi di garantire il posto del rappresentante sloveno. “Chi potrebbe prendersi cura di noi meglio di noi stessi” lei ha aggiunto.
Anche i rappresentanti delle due organizzazioni ombrello degli sloveni in Italia – l’Associazione Culturale ed Economica Slovena (SKGZ) e il Consiglio delle Organizzazioni Slovene (SSO) – in qualità di membro della Comunità Nazionale Italiana, Felice Žiža, hanno sostenuto la rappresentanza permanente della Minoranza slovena a Roma.
Il rappresentante dell’SKGZ, Livio Semolič, ha affermato che molte opportunità sono state perse negli sforzi per raggiungere questo obiettivo e ha invitato le autorità slovene a fare pressione sugli organi legislativi italiani. Ha anche aggiunto di non vedere alcun motivo per cui i partiti di centrodestra non dovrebbero assegnare un posto nelle loro liste di candidati anche a un rappresentante della minoranza slovena.
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