Giornalista
02 ottobre 2023 15:25
| Aggiornato: 15:27 / 02.10.2023
Nika Kovač, direttrice dell’Istituto 8 marzo, ha risposto all’articolo “L’Istituto 8 marzo sta introducendo silenziosamente una nuova tassa ambientale per l’intera economia? », pubblicato sul sito Reporter il 27 settembre 2023, chiedendo di pubblicare una correzione. Pubblichiamo integralmente la sua risposta.
Perché non si mette la salute delle persone davanti agli interessi del capitale (straniero)?
Salonit Anhovo è un impianto di coincenerimento di proprietà di un’azienda italo-austriaca, che genera 10 milioni di profitti ogni anno a scapito dei bassi standard ambientali e della salute degli abitanti della valle dell’Isonzo. All’Istituto 8 marzo, che insieme all’Associazione Eko Anhova e Valle dell’Isonzo e all’Iniziativa civile danese ha preparato le modifiche alla legge sulla protezione dell’ambiente, siamo estremamente sorpresi dal contenuto e dal tono della lettera del GZS. La lettera è un misto di inganni e falsità, ignora completamente la questione dei doppi standard per inceneritori e coinceneritori e gli effetti negativi di Salonita Anhova sulla salute degli abitanti della valle dell’Isonzo – dall’amianto e l’inquinamento delle acque industriali all’inquinamento rilascio di sostanze tossiche nell’aria mediante la combustione dei rifiuti.
La proposta legislativa è stata sviluppata sulla base di studi e analisi e di diversi anni di sostegno da parte della popolazione locale, della società civile, della protezione ambientale e degli operatori sanitari, che all’unanimità hanno sottolineato l’inadeguatezza della regolamentazione legale. Già nel 2020 più di 600 medici e dentisti hanno firmato un appello pubblico per equiparare gli standard dei coinceneritori a quelli degli inceneritori.
La menzogna più palese contenuta nella lettera è certamente che “la proposta di legge introduce la base giuridica per una nuova tassa ambientale per l’intera economia”. L’articolo 5 del progetto di legge, che integra l’articolo 172 della legge sulla protezione dell’ambiente, chiarisce chiaramente che l’imposta ambientale obbligatoria viene introdotta solo per gli impianti di coincenerimento.
Proponiamo inoltre miglioramenti ai rapporti di monitoraggio operativo: che i comuni siano riportati allo stesso modo dello Stato (vale a dire che venga aggiunto un solo destinatario aggiuntivo), che i dati siano riportati più spesso (invece che una volta all’anno, ogni mese) e che i dati su le misure permanenti saranno pubblicate online. Non chiediamo nuovi dati, stiamo solo suggerendo che i dati esistenti siano resi più accessibili al pubblico, cosa molto facilmente ottenibile all’attuale livello di digitalizzazione. Proponiamo inoltre di riclassificare le violazioni del controllo operativo da “violazione minore” a “violazione”.
La proposta legislativa è stata sviluppata sulla base di studi e analisi e di diversi anni di sostegno da parte della popolazione locale, della società civile, della protezione ambientale e degli operatori sanitari, che all’unanimità hanno evidenziato l’insufficienza della regolamentazione legale, che consente un inquinamento eccessivo in un’area di La Slovenia è già pesantemente colpita dall’ambiente.
Saluti,
Nika Kovac,
direttore dell’Istituto 8 marzo
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