Rimangono i controlli alle frontiere slovene e italiane

Sono passati dieci giorni da quando l’Italia ha avviato un approccio con la Slovenia a maggio, poi con la Slovenia al confine con la Croazia e l’Ungheria. Sebbene inizialmente il controllo fosse stato introdotto per dieci giorni, Slovenia e Italia lo stanno prorogando per altri 20 giorni. I controlli alle frontiere, che finora non hanno posto grossi problemi, ci seguiranno almeno fino al 19 novembre.

Dieci giorni fa la Slovenia ha introdotto controlli alle frontiere con Croazia e Ungheria. Ciò è avvenuto dopo che l’Italia ha annunciato di averlo introdotto al confine con la Slovenia. Le ragioni erano le stesse in entrambi i paesi: le minacce all’ordine pubblico e alla sicurezza interna dell’UE, la situazione in Medio Oriente e in Ucraina e la prevenzione del terrorismo.

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Inizialmente la misura doveva durare dieci giorni e terminare oggi, ma entrambi i paesi speravano di prorogarla. I controlli alle frontiere ci seguiranno almeno per i prossimi 20 giorni, o almeno fino al 19 novembre.

Naturalmente non è da escludere la possibilità di un’ulteriore proroga, come hanno già lasciato intendere i politici sloveni e italiani. Il Ministero dell’Interno sloveno ha annunciato da tempo che molto probabilmente proporrà un’ulteriore estensione dei controlli alle frontiere con Croazia e Ungheria per un periodo complessivo di due mesi. Indicarono a Roma che il controllo avrebbe potuto svolgersi durante tutto l’inverno.

Il primo ministro sloveno Robert Golob ha espresso la speranza che l’Italia abolisca i controlli alle frontiere prima di Natale, il che significherebbe che la Slovenia potrebbe fare lo stesso. Ne parlerà anche con il primo ministro italiano Giorgio Meloni a Roma il 14 novembre. Già giovedì i ministri dell’Interno di Slovenia, Italia e Croazia si incontreranno a Trieste per discutere dei controlli interni.

L’elenco dei posti di frontiera sui quali la polizia effettua controlli costanti è pubblicato nell’articolo Ora è ufficiale: in questi posti di frontiera la polizia effettuerà controlli costanti.

Durante questo periodo è il primo ministro croato Andrej Plenković critica l’introduzione da parte della Slovenia di controlli alle frontiere con la Croazia. Domenica ha detto: “Penso che questo sia un segnale all’opinione pubblica e ai cittadini che i governi sono più preoccupati per la sicurezza. Ma una mossa del genere riuscirà davvero a prevenire gli attacchi terroristici o l’ascesa dell’estremismo? Non la penso così.”

La soluzione è proteggere le frontiere esterne dell’UE armonizzando la politica dei visti della Bosnia-Erzegovina e della Serbia con la politica di Bruxelles.

Agnese Alfonsi

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