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6 giugno 2022, 15:19
Oggi Roma ha convocato l’ambasciatore russo in Italia per un incontro per protestare contro le accuse di Mosca secondo cui i media italiani stanno conducendo una campagna di propaganda anti-russa con la copertura della guerra in Ucraina. A Roma vengono fermamente respinte le accuse di campagna antirussa e trattamento discriminatorio dei cittadini russi in Italia.
Profimedia
Il direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze ha già invitato le istituzioni museali di tutto il mondo a introdurre sanzioni culturali contro la Russia all’inizio di aprile.
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La Farnesina a Roma ha annunciato di aver convocato l’ambasciatore russo Sergej Razovdovrebbe rifiutare”insinuazioni sul presunto coinvolgimento dei media del nostro Paese nella campagna antirussa“. Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri italiano Ettore Sequi è in conversazione con Razov »ha respinto con fermezza le accuse di immoralità di alcuni rappresentanti delle istituzioni e dei media italiani“, che sono stati recentemente espressi dal ministero degli Esteri russo, hanno affermato in una nota.
La tensione tra Roma e Mosca è nata dopo che l’Ambasciata russa in Italia ha postato sul social network Facebook le presunte sintesi di un rapporto del ministero degli Esteri russo in merito a “violazione dei diritti dei cittadini russi” all’estero.
Campagna contro la cultura russa
Il rapporto condannatoun’aperta campagna antirussa sui media italiani” e “approccio parziale“dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, che dà”ha un’influenza fondamentale sull’atteggiamento degli italiani nei confronti dei russi“.”La grande campagna lanciata in Italia contro la cultura russa ei suoi rappresentanti si è conclusa con una serie di spiacevoli incidenti“, comprese le accuse di discriminazione nei settori sanitario e bancario, afferma la sintesi del rapporto.
Intanto la commissione parlamentare per la sicurezza ha aperto un’indagine sulle accuse di propaganda filo-russa su alcuni media italiani, che passano molto tempo a trasmettere in russo”disinformazione“.
Rigori, asso figo in tasca
primo ministro Mario Draghi ha fortemente sostenuto le sanzioni dell’UE contro la Russia, ma alcuni membri del suo governo di coalizione hanno da tempo stretti legami con il Cremlino e sono stati lenti a reagire condannando l’invasione russa.
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