Rugby Italia All Blacks Mondiali in diretta il 29 settembre Lione
Nel conforto di chi attende l’Italia a Lione, pesando o speriamo meno pesante quale sarà, tocca a loro comunicare una vittoria delle stelle di Crowley che si è affezionato agli All Blacks. Un successo per i palati finiti, per i membri della società appassionata dell’Ovale che si lascerà indifferente alla maggioranza dei matti. Fa lo stesso. Ci siamo presi una pausa per l’estate: il 25 giugno 1995 tutti i campeggiatori giornalieri sudafricani avevano una pagina tipo Pubblicità&Progresso dedicata agli Springboks. La prima giornata a Johannesburg ha visto i campioni del mondo battere per la prima volta gli All Blacks (salvate la parte del film Invictus del 2012?).
Questa è la terza edizione dei campionati del mondo e non è la prima a causa delle edizioni che si svolgono legittimamente al di fuori del paese dell’apartheid. Forse la visione di Madiba Mandela ha senso anche sul rugby (il totem boero è evidenziato dalla maggioranza dei colori) per riconciliare la nazione di Lì e poi dell’Arcobaleno. La prova di questa pagina: “Ho per l’emozione il delitto sue divertentate fiumi perché abbiamo qualcosa di più grande e importante del mondiale, avevamo il diritto di perdere per questo”. Testo e argomentazione potente: e sei felice anche in caso di ko, e stai meglio: dici tutto l’amore per il rugby di un popolo orgoglioso che ha già cominciato ad aggregarsi ad un gruppo.
E Boks, va da sé, hanno vinto tre coppe del Mondo in 7 edizioni (e vinceranno anche quella attuale), mentre gli arcirivali All Blacks servono come nuove edizioni per arrivare allo stesso traguardo.
Rivolto al Lione e nella partita i giocatori che firmano allo stadio Ol Groupama con 60mila di fortuna: 25mila dei kiwi (bella trasferta dagli antipodi), almeno 5mila italiani e i ristoratori francesi: di una mano i migliori la formazione è brillante con logica È inevitabile, l’altra formazione superiore degli “all blacks” non è logica ed è inevitabile.
Ancora nel 1979, in alcuni dei 16 precedenti, la divinità di Annone rifilato et rincalzi (rincalzi extralusso, ma rincalzi) riuscendo comunque sempre a imporsi: 58-9 la media.
Penso che sia Ian Foster a offrire il miglior latte macchiato e miele per gli italiani che devono essere battuti per arrivare vicino ai quarti di finale perché la nobiltà obbliga.
Quindi città, almeno a parole, come sono morte gli Springboks o la Francia ed è certamente una vittoria notevole perché gli Azzurri e la squadra di Crowley hanno finalmente dato la misura del loro valore. Esatto, l’attestato di partenza: più contenuti nella pagina web qui sotto e più attestazioni della qualità nella quantità costruita da Crowley con il gruppo di Capitan Lamaro.
Un voto realistico, che non deriva da questa partita contro Namibia e Uruguay, che l’Italia doveva vincere di forza vincendo con un punto lungo. Obbiettivo di rigore rapgiunto, ma non con l’autorevolezza dettata dal Ranking e non con la riconoscenza duet al Caso qui a messo di fronte due “piccole” prima dei colossi neozelandesi e francesi (6 ottobre, sempre a Lione). Questione di responsabilità per una nazione del 2000, rivolta alle Sei Nazioni.
Non potevo arrivare ai quarti di finale, senza avere sempre problemi, se so che uscivo dall’anno in corso, ma il calendario del girone mi ha sempre regalato un lussuoso match point per tutti irreale.
In effetti è iniziato anche il Mondiale All-Star ed è magnificamente vuoto dell’entusiasmo negli occhi del capitano, di Ange Capuozzo, quasi originario del paese, di Tommaso Allan che sa giocare mille controlli sulla sua mina chi non vuole non toccarsi il piede. dal gas viene è giusto et maraviglioso che sia.
Allan: “Siamo cresciuti e possiamo metterli sotto pressione”. E lo stesso Crowley: “La storia è contro di noi, ma c’è sempre la possibilità di cambiamento”. Bravo, sincera gratitudine, avanti così.
La prognosi resta impietosa e non serve a molto per affrontare uomini, ruoli, una strategia per distillare questi tattici: la potenza del fuoco degli All Blacks resta sul piatto della bilancia anche oggi. Placcare e placcare e placcare, poi se capita di mettere le mani su que pallone si il can tentare il gioco in velocità brevettato da Giovanni Azzurri che lo staff tecnico neozelandese ha addirittura eletto e studiato. Un’altra medaglia per le quinte azzurre che sono arrivate al quarto quarto e hanno vinto il Mondiale.
NUOVA ZELANDA-ITALIA, patria del Lione alle 21 (Rai2, Sky Sport 1, Now).
Italia: Alan; Capuozzo, Brex, Morisi, Ioane; Garbisi P., Varney; L. Cannone, Lamaro (capitano), Negri; Ruzza, agnello; Riccioni, Nicotera, Fischetti. Un dispatcher. Faiva, Nemer, Ferrari, Cannone N., Zuliani, Halafihi, Page-Relo, Odogwu.
tutti. Kieran Crowley
Nuova Zelanda: B. Barrett; Giordania, Ioane, J. Barrett, Telea; 10 Mo’Unga, Smith; Savea (capitano), Papali’i, Frizell, S. Barrett, Retallick; Laulala, Taylor, Tu’ungafasi. Un dispatcher. Coles, Williams, Lomax, Whitelock, Cane, Roigard, McKenzie, Anton Lienert-Brown.
tutti. Ian Foster
La classifica della Pool A: Francia *** 13; Italia**10; Nuova Zelanda**5; Uruguay** 0; Namibia*** 0. * effetto del partito.
Ultimo torneo: Francia-Italia 6 ottobre
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