“Se il petting dura meno di dieci secondi, non è un’aggressione sessuale”

A dir poco, gli italiani sono indignati per la nuova decisione dei tribunali italiani. Decise che accarezzare le zone intime doveva durare almeno dieci secondi per essere considerato un’aggressione sessuale.

Un bidello di 66 anni in una scuola superiore in Italia è stato recentemente dichiarato non colpevole di aver palpeggiato una studentessa perché l’atto è durato meno di dieci secondi.

L’incidente è avvenuto in un liceo di Roma nell’aprile 2022. Lo studente stava salendo le scale prima della lezione quando il bidello si è infilato la mano nei pantaloni. Quando lei lo ha rimproverato, le avrebbe detto che stava scherzando. Il custode ha ammesso di aver toccato lo studente, ma presumibilmente lo ha fatto “solo per divertimento”. Nonostante la richiesta del pubblico ministero di quasi quattro anni di carcere e una condanna per violenza sessuale, il giudice si è pronunciato a favore del custode, rilevando che il suo tocco “è durato solo da cinque a dieci secondi” e che la sua mano non “è rimasta” in biancheria intima da scolaretta a lungo.

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La decisione ha suscitato indignazione tra gli studenti e ha scatenato una tendenza virale sui social media.

Il sindacato locale che rappresenta gli studenti delle scuole superiori, “Rete degli Studenti Medi del Lazio”, ha scritto su Facebook che “questo non è uno scherzo, non c’è niente di divertente”.

“È inaccettabile che a scuola non ci sentiamo tutelati. Il sistema patriarcale ha vinto ancora con il tacito appoggio delle istituzioni e della politica. Questo modello non ci rappresenta, saremo sempre dall’altra parte del recinto, per una società sicura basata sul rispetto” hanno annunciato.

Nel frattempo, gli italiani hanno postato sui social Instagram e TikTok dei video in cui toccano per dieci secondi una parte sensibile del corpo, cercando di dimostrare che in realtà si tratta di un lasso di tempo piuttosto lungo che può provocare disagio e cambiare la vita di una persona. Nei commenti ai video, gli utenti dei social media hanno espresso la loro disapprovazione per il verdetto.

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In alcuni casi, le persone nei video tolgono la mano al segno dei nove secondi e spiegano che non conta se il tempo è inferiore a 10 secondi.

L’adolescente vittima dell’aggressione ha dichiarato al Corriere della Sera che l’incidente non era uno scherzo. “Non è giusto” lei ha aggiunto. “Mi sento tradito, prima dalla scuola dove è successo, e ora dal tribunale. Comincio a pensare di aver sbagliato a fidarmi delle istituzioni”.

Agnese Alfonsi

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