Incidenti bizzarri e azioni di autopromozione nella vita delle celebrità non sono nulla di insolito, soprattutto quando si tratta del 52enne più ricco della terra. Elon Musk, proprietario del social network X, che fino a poco tempo fa si chiamava Twitter. Nelle ultime settimane la sua attenzione è stata tutta sul rivale, 39 anni. Marco Zuckerbergco-fondatore del social network Facebook, ora sotto l’egida Meta, che lo ha sfidato ad una partita in gabbia.
Sembrava tutto uno scambio verbale sui loro social, nato quando cominciavano a circolare voci che Meta stesse creando una nuova rete, finché non viene coinvolta l’Italia, o meglio il suo Ministro della Cultura. Gennaro Sangiuliano e gli ha offerto l’opportunità di combattere nel suo paese d’origine e di donare il ricavato in beneficenza. Lo riferisce l’agenzia di stampa italiana Ansa Musk ha spiegato che avrebbero dovuto promuovere la storia dell’antica Roma (il tutto, ovviamente, trasmesso in diretta sui social media) e allo stesso tempo raccogliere fondi per i veterani americani e gli ospedali pediatrici in Italia.
A giugno è scoccata la scintilla e Musk ha proposto un duello al rivale Zuckerberg (a destra). FOTO: Alain Jocard/Afp
Zuckerberg, che è un maestro di jiu-jitsu brasiliano, ha detto a Musk all’inizio di questa settimana che non era serio e ha anche rifiutato l’ultima offerta di incontrarsi in Italia, dicendo che non era interessato a un simile approccio. Sarebbe disposto a combattere solo se l’incontro fosse organizzato dalla UFC, una società americana di promozione delle arti marziali miste, con Musk convinto che il suo rivale fosse semplicemente “intimidito” dai combattimenti di arti marziali miste offerti in Italia. .
Nonostante la convinzione che fosse solo una trovata pubblicitaria che non sarebbe mai avvenuta, l’idea attirò l’attenzione dei media e Sangiuliano fu criticato per essere caduto nella trappola. Il ministro ha dichiarato fin dall’inizio che la partita, se dovesse svolgersi, non si sarebbe svolta a Roma, e soprattutto non nell’emblematico Colosseo, alla quale hanno risposto diverse sedi italiane, tra cui l’Arena Santa Maria Capua Vetere, vicino a Napoli, dove combatté il leggendario gladiatore Spartaco e l’anfiteatro romano di Verona.
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