Ivan Puč
09 maggio 2023 6:00 di mattina
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A metà del mese scorso, il quotidiano italiano Domani ha pubblicato un lungo articolo in cui raccontava l’attività del fondatore del Centro Aletti, padre Marko Rupnik, anche attraverso la società Rossoroblu (per i colori: rosso, oro e blu), da lui fondata nel 2007. Si dedica alla creazione e installazione di mosaici, vetrate, affreschi, murali, statue, dipinti in tutte le diverse tecniche e arti.
L’azienda è posseduta al 90% da Rupnik e al 10% da Manuela Viezzoli, ex sorella della comunità di Loyola. In almeno due casi i giornalisti (Federica Tourn e Marija Zidar) hanno la prova che questa ditta ha ricevuto ordini per mosaici per il santuario di San Pietro. P. Bevande a San Giovanni Rotondo e opere decorative nella Chiesa di Ognissanti a Žale a Lubiana.
Il superiore di Rupnik, P. Johan Verschuern, il delegato P. Generale Sos e responsabile delle case internazionali a Roma, non conosceva l’azienda. Questa era una notizia completamente nuova e piuttosto scioccante per lui, e gli affari di Rupnik erano chiaramente in contrasto con il suo voto di povertà. Inoltre Rupnik rifiuta ostinatamente gli inviti di Verschuern a indagare sugli abusi e dovrebbe essere punito solo per questo.
L’azienda rossoroblu, che alla fine dello scorso anno impiegava 15 persone, ha realizzato nel 2022 un fatturato di 1.176.500 euro e un utile di quasi 120.000 euro, in crescita di anno in anno. Nell’attivo di bilancio figurano quasi 600.000 euro di crediti verso clienti. Nonostante gli alti introiti, il Centro Aletti raccoglie fondi anche attraverso la Fondazione Agape di Roma e la Fondazione Centro Aletti, fondata in Slovenia nel 2002 da Marina Štremfelj, ex sorella della comunità di Loyola.
Domani cita oltre 220 mosaici, affreschi e vetrate di chiese e istituti religiosi, realizzati dal Centro Aletti tra il 2000 e il 2022. A questi vanno aggiunti dipinti, vetrate e opere funerarie appartenute a privati. Mentre cercavano informazioni sul prezzo dei mosaici, si sono imbattuti nel silenzio del Centro Aletti e dei clienti.
Secondo i dati pubblici delle stesse parrocchie e dei media sloveni, vent’anni fa il prezzo dei mosaici di Rupnik era compreso tra i mille e i tremila euro al metro quadrato, e negli anni successivi il prezzo aumentò parallelamente alla crescita della sua notorietà.
La dimensione dei lavori è di 50-200 metri quadrati, quindi il ricavato totale dei mosaici sloveni si aggirerebbe intorno ai sei milioni di euro. In Slovenia, dove, secondo i dati ufficiali, la bottega Aletti ha prodotto 38 opere, i pastori delle chiese che si vantano dei suoi mosaici sono restii a rivelare le cifre.
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