Matej Hus
19 novembre 2023 alle 12:09:11
Il secondo volo di prova del megarazzo Starship si è concluso allo stesso modo del primo. Il razzo, lanciato ieri dal Texas alle 14, ora europea, è esploso poco dopo la fine della prima fase. Dopo che il razzo si è separato dal primo stadio, sul quale il test si è svolto senza intoppi, si è disintegrato rapidamente e in modo incontrollabile, hanno annunciato. John Insprucker, ingegnere capo dell’integrazione di SpaceX, ha affermato che il sistema di fine volo del secondo stadio è stato ritardato mentre il razzo era già diretto verso il Golfo del Messico. Tuttavia, la seconda fase è continuata e all’inizio sembrava che stessero per raggiungere l’obiettivo, ma è esplosa dopo otto minuti.
Questo è stato il secondo volo di prova del razzo, che consiste in un primo stadio Super Heavy e un secondo stadio Starship. Il primo tentativo, il 20 aprile, fallì e si concluse con l’autodistruzione circa quattro minuti dopo il lancio. Allora il problema risiedeva nel meccanismo di separazione delle tariffe. Per evitare ciò, nel secondo esperimento hanno utilizzato un metodo in cui i motori del secondo stadio vengono accesi ancor prima che siano completamente separati (stadio caldo). Ecco come funziona, ad esempio, l’alleanza russa.
Durante il volo di ieri, la separazione è avvenuta 161 secondi dopo il lancio e il Super Heavy è esploso poco dopo. L’astronave continuò a volare per un po’, ma otto minuti dopo il lancio perse la telemetria, cioè prima dell’altitudine desiderata di 250 chilometri. Gli ultimi segnali sono stati ricevuti ad un’altitudine di 148 chilometri, che corrisponde già allo spazio. Non è stato ancora rivelato il motivo per cui il meccanismo di autodistruzione sia scattato allora, poco prima che i motori del secondo stadio si spegnessero. L’astronave non era destinata ad entrare in orbita, ma pianificava invece una traiettoria suborbitale che terminava con una caduta nel Pacifico. Poiché il secondo stadio è volato più a lungo e più in alto rispetto al primo tentativo, SpaceX ha comunque definito l’intera missione un successo, anche se il Super Pesante e l’astronave sono esplosi in modo incontrollabile. In una certa misura questo è vero, poiché fino alla separazione tariffaria tutto è andato secondo i piani. Non ci sono stati problemi nemmeno sul sito di lancio stesso a Boca Chica, in Texas, dove il cemento si è rotto in aprile.
In futuro, si prevede che la Starship verrà inviata nello spazio dal Kennedy Space Center in Florida, dove l’infrastruttura è già in fase di preparazione. Questo dovrebbe accadere quando i lanci sono regolari. I piani a lungo termine sono ancora più audaci, dato che SpaceX vuole effettuare fino a 10 test al mese e i razzi potranno essere utilizzati più volte. Musk sogna che nella fase finale di commercializzazione la stessa nave voli più volte al giorno. Mentre il Falcon 9 ha solo un primo stadio riutilizzabile, anche la Starship (come secondo stadio) ne avrà uno.
“Propenso ad attacchi di apatia. Evangelista della birra. Incurabile maniaco del caffè. Esperto di Internet.”