“È evidente che tra gli obblighi internazionali assunti dal nostro Paese vi è anche l’obbligo di prestare assistenza a tutti i naufraghi indistintamente in base al loro stato di salute, come stabilito dal decreto interministeriale”, recita la sentenza del tribunale di Catania.
“Il suddetto decreto è illegale perché consente l’assistenza solo a persone la cui salute è incerta, violando così gli obblighi internazionali”, ha detto anche la corte.
Mirka Schaefer, vero rappresentante dell’organizzazione non governativa SOS Umanitàha accolto con favore la decisione e ha affermato che “il governo italiano deve rispettare il diritto internazionale”.
Le navi delle organizzazioni non governative soccorrono solo il dieci per cento circa dei disertori, che vengono poi portati in salvo in Italia, mentre la maggior parte viene soccorsa da navi della guardia costiera o della marina italiana.
In base al nuovo decreto, le navi delle ONG devono anche tornare immediatamente al porto assegnato dopo ogni operazione di salvataggio, il che, secondo le organizzazioni, limita il numero di persone che possono aiutare. Vale a dire, le loro navi soccorrono spesso diversi gruppi di persone che si trovano nei guai più volte in mare prima di tornare a terra.
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