Una corte d’appello francese ha respinto la richiesta dell’Italia di estradare dieci ex membri di gruppi di estremisti di sinistra italiani esiliati in Francia decenni fa. Tra di loro c’erano le Brigate Rosse, che furono coinvolte in molte attività violente durante i cosiddetti “anni di piombo” in Italia.
PARIGI
> Secondo il Presidente della Corte Suprema, il tribunale, in conformità con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ha basato la sua decisione sul rispetto della vita privata e familiare, nonché sul rispetto del giudizio tardivo, che si pronuncia a favore dell’ammonito, se il i denuncianti non hanno agito in modo tempestivo.
La maggior parte dei dieci ex membri di questi gruppi, di età compresa tra i 61 ei 78 anni e che vivono in Francia da decenni, hanno insistito durante le audizioni sui loro legami con la Francia e hanno criticato l’accusa italiana.
La Francia è stata a lungo un rifugio per i membri delle Brigate Rosse sotto la politica dell’ex presidente socialista Francois Mitterrand. Ha offerto loro protezione dall’estradizione a condizione che rinunciassero alla violenza e che non fossero stati precedentemente accusati di crimini violenti.
È il presidente dell’anno scorso Emanuele Macron ha dato il via libera alla detenzione e alla possibile estradizione di dieci ex membri delle Brigate Rosse e di altri gruppi armati, cercando di eliminare questo fattore di disturbo nei rapporti franco-italiani.
Le Brigate Rosse e altri gruppi armati di estrema sinistra furono coinvolti in una serie di attività violente in Italia tra la fine degli anni ’60 e la metà degli anni ’80, note anche come “gli anni di piombo per il numero di proiettili sparati. Tra le altre cose, furono responsabili del rapimento e dell’omicidio dell’ex presidente del Consiglio Aldo Mora nel 1978.
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